La sagra degli errori (e degli orrori) nel codice del “sistema-operativo-come-servizio” continua e riserva nuove, bruttissime sorprese. Ora gli utenti sperimentano persino il blocco della licenza (originale). Mentre agli OEM è venuto il mal di testa.
Gli utenti della piattaforma Windows sono al momento costretti a fronteggiare un bel po’ di grattacapi, e non è solo per il disastroso lancio e successivo ritiro di Windows 10 1809: un numero non meglio precisato di clienti denuncia ora il downgrade della licenza legittimamente acquistata per l’OS, con il passaggio forzato a un’edizione di livello inferiore – quindi meno “accessoriata” – rispetto a quella per chi è stata pagata la suddetta licenza.
Il problema riguarda Windows 10 Pro, edizione dell’OS universale che stando agli utenti di Reddit è stata nei giorni scorsi improvvisamente “retrocessa” a Windows 10 Home: dopo il downgrade, sul desktop di Windows è comparso il classico watermark che gli utenti in possesso di una versione di Windows 10 non attivata ben conoscono. Gli utenti dovrebbeo insomma registrare una nuova licenza, ma anche quest’ultima operazione (da condurre tramite lo Store di Windows) non andava a buon fine.
In seguito Microsoft ha ufficialmente riconosciuto l’esistenza del problema, prevedibilmente riconducibile ai server che piattaforma di Redmond dedica all’attivazione e alla gestione delle licenze di Windows. Al momento il problema non dovrebbe più sussistere, e gli utenti interessati dovrebbero attendere 24 ore per permettere ai server di ripristinare l’attivazione del sistema. In alternativa, è possibile visitare la pagina delle Impostazioni dedicata all’attivazione per velocizzare l’operazione.
OEM nel panico
Ma a soffrire per il disastro di Windows 10 non sono solo gli utenti comuni, visto che persino i produttori OEM devono fare i conti con le conseguenze della distribuzione interrotta di Windows 10 1809: la nuova versione aggiunge(va) il supporto ufficiale ai chip ARM mobile (Snapdragon 850) e x86 desktop (Intel Core 9th Gen) di ultima generazione, ma il blocco della distribuzione della release ha costretto gli OEM a commercializzare hardware con la versione precedente del sistema (Windows 10 1803).
I PC e i dispositivi in arrivo sul mercato saranno insomma costretti a funzionare con una versione di Windows 10 priva del supporto ufficiale per i suoi componenti essenziali, con conseguenze pratiche tutte da valutare e l’impossibilità di usare il materiale promozionale (tutto basato su Windows 10 1809) già preparato in vista della prossima stagione festiva. Windows 10 sta oggettivamente danneggiando l’intera industria dei PC, e Microsoft farebbe forse bene ad ascoltare i critici – almeno per una volta – pensando a correggere i bug piuttosto che a rilasciare nuove funzionalità e build “beta” (con qualità però tipiche del codice “alpha”) a spron battuto.
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