Il colosso del video sharing rende disponibili alcuni classici hollywoodiani in via del tutto gratuita ma con intermezzi pubblicitari. Per vedere l’effetto che fa e capire se free+pubblicità è la strada da seguire per il futuro.
Giusto in tempo per le feste natalizie, YouTube ha deciso di distribuire alcuni film del passato recente in versione completa e in modo assolutamente gratuito. L’offerta è al momento limitata al solo mercato americano, e come prevedibile al costo di “acquisto” del lungometraggio si sostituisce l’uso dell’advertising con svariati intermezzi pubblicitari durante la visione.
La nuova sezione per la visione gratuita di YouTube include al momento circa un centinaio di film, con un’offerta piuttosto diversificata che comprende classici del cinema (Rocky da I a V, Terminator) e titoli decisamente meno blasonati se non addirittura sconosciuti al grande pubblico. La dicitura “Free with Ads” posta al di sotto di ogni locandina non lascia adito a dubbi sulla natura dell’offerta, i film sono disponibili su tutti i dispositivi compatibili con lo streaming della piattaforma e sono accessibili – lo ricordiamo ancora – solo agli utenti residenti negli States o tramite l’utilizzo di una VPN.
Advertising a parte, comunque, l’interfaccia della nuova offerta gratuita è del tutto identica a quella dello YouTube “classico”: il livello di controllo sullo streaming è lo stesso, mentre la qualità può arrivare al massimo al Full HD/1080p. Alcuni intermezzi pubblicitari non possono essere “saltati” come al solito, una forma di advertising su cui Google lavora già da tempo.
I film gratuiti di YouTube rappresentano una nuova alternativa legale allo streaming non autorizzato, una piaga per le major che in parte coinvolge anche il portalone di video sharing – sebbene la piattaforma sia in genere piuttosto lesta nel rimuovere questo genere di video illegali caricati dagli utenti. Stando a quanto dichiarato dai portavoce della corporation, la nuova funzionalità ha un carattere “sperimentale” ed è pensata per valutare l’opportunità di offrire contenuti “premium” (magari anche più recenti e in mercati diversi da quello statunitense) in via gratuita ma con pubblicità integrata.