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DOOM

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I primi 25 anni di DOOM

Alfonso Maruccia | 12 Dicembre 2018

In questi giorni si festeggia un importante compleanno videoludico, un traguardo tagliato da una serie che definire storica è riduttivo. […]

In questi giorni si festeggia un importante compleanno videoludico, un traguardo tagliato da una serie che definire storica è riduttivo. DOOM ha compiuto 25 anni, e non ha alcuna intenzione di fermarsi qui.

Uscito originariamente il 10 dicembre del 1993, DOOM (o anche Doom/DooM) è stato il gioco che ha imposto il genere degli sparatutto in prima persona (FPS) come un vero e proprio fenomeno culturale, conquistando prima tutte le piattaforme videoludiche dell’epoca – oltre a quelle successive – e poi scatenando una discussione al di fuori dei tradizionali contesti tecnologici che dura tutt’ora.

Il fenomeno DOOM non è nato dal nulla, visto che gli sviluppatori di id Software si sono “limitati” a espandere e raffinare i paradigmi tecnologici e il gameplay già visti in titoli precedenti come Wolfenstein 3D. Nell’FPS con protagonista il Demon Slayer, il marine spaziale ammazza-demoni per eccellenza, John Carmack – programmatore principale del progetto – John Romero (designer del gioco) e gli altri di id hanno però sintetizzato un mix che ha conquistato il mondo e non teme il passaggio del tempo.

Doom è stato ed è tutt’ora un FPS dalle dinamiche di gioco cristalline, un titolo che 25 anni fa ha rivoluzionato l’intero settore spingendo la vendita dell’hardware per PC, popolarizzando il concetto di multiplayer e LAN party – per la gioia degli amministratori di sistema dell’epoca – imprimendosi nella mente di una platea sterminata di giovani giocatori. Ogni utente di PC ha i suoi ricordi di Doom, ed è questo uno dei motivi per cui la serie continua a essere popolare anche a 25 anni di distanza.

Ai prossimi 25 anni

I festeggiamenti ufficiali per il primo quarto di secolo di DOOM sono partiti con l’inaugurazione dello Slayers Club, una vetrina pensata soprattutto per pubblicizzare il prossimo capitolo della saga in arrivo nel 2019 (DOOM Eternal) dopo il successo del remake hi-tech uscito nel 2016.

Carmack si è trasferito nella virtualità tecnologica di Oculus (Facebook) e non sembra più interessato a programmare videogiochi, mentre Romero ha seguito una strada molto diversa: per i 25 anni di Doom il co-fondatore di id Software ha annunciato SIGIL, un “megawad” gratuito contenente 18 nuovi livelli (9 in single-player e 9 in multiplayer) che ricomincia dove il primo episodio originale di DOOM terminava.

Per giocare a SIGIL occorrerà possedere una versione registrata – quindi non shareware – del primo Doom, mentre per gli aficionado dei cimeli fisici ci saranno anche due versioni in scatola prodotte in edizione limitata. Nel box sarà presente un “floppy”, all’interno del floppy ci sarà una chiavetta USB contenente il wad e vari extra. Venticinque anni dopo la fragfest originale, il Doom Slayer continua a essere l’incubo peggiore dei demoni dell’Inferno…