La celebre attrice americana si è scagliata contro la Rete telematica mondiale e la pratica dei deepfake, elaborazioni porno-realistiche cui è impossibile sfuggire. Internet è oscura e senza possibilità di redenzione?
Dopo aver scatenato allarmi e polemiche nel corso dei mesi passati, i video deepfake continuano a far discutere anche nel 2019: Scarlett Johansson, l’attrice più pagata di Hollywood e immortalata (tra le altre cose) dal suo ruolo nei cinecomic Marvel, è intervenuta direttamente sulla faccenda prendendosela con la (presunta?) depravazione che funesterebbe l’intera Internet. Un fenomeno invincibile, i deepfake, soprattutto se hai un nome e la tua immagine è presente ovunque.
Il termine deepfake identifica quei video fasulli generati grazie agli algoritmi intelligenti del machine learning (“deep” learning, appunto), contenuti spesso pornografici in grado di fondere il volto di un personaggio famoso al corpo di un’attrice impegnata in scene sessuali esplicite. I deepfake non hanno in sostanza risparmiato nessuno, e anche se i principali siti di condivisione (e persino Pornhub) li hanno messi al bando i video fasulli e le relative GIF animate continuano a proliferare il rete.
Intervenendo tramite il Washington Post, Johansson ha detto che provare a rimuovere i deepfake che la vedono protagonista è sostanzialmente una causa persa: nessuno, ha dichiarato l’attrice, può impedire a qualcuno di “copiare e incollare” il suo volto o quello di chiunque altro su un corpo differente rendendo il tutto molto realistico. “Provare a proteggere la tua immagine da Internet e dalla sua depravazione” è impossibile, spiega ancora Johansson, perché Internet è “un vasto e oscuro wormhole di oscurità che divora se stesso.”
L’attrice sottolinea poi come sui recessi più nascosti di Internet (le famigerate darknet, che in realtà sono ben poca cosa al di là del sensazionalismo di Hollywood) capitino cose molto peggiori dei deepfake, e che ogni individuo (magari con un volto meno famoso del suo) dovrebbe combattere per difendere la propria immagine in Rete chiedendo il risarcimento dei danni laddove necessario.