La recente contesa fra il supercomputer di IBM e un “campione” di dibattiti in carne e ossa si è risolta con la vittoria di quest’ultimo. Almeno per il momento, la IA non è ancora in grado di convincere una “giuria” di esperti a cambiare idea.
Dopo aver battuto i contendenti umani nei quiz televisivi di Jeopardy! con il supercomputer Watson, IBM ha provato ancora una volta a riaffermare la sopraggiunta superiorità degli algoritmi di intelligenza artificiale sfidando l’homo sapiens in un dibattito su un argomento casuale. Ma questa volta la IA ha perso, almeno stando al giudizio degli esperti chiamati a valutare la contesa.
Il recente scontro a base di botta e risposta si è verificato tra Miss Debater, la IA di IBM che ha accumulato sei anni di esperienza macina-calcoli, e il trentunenne esperto di dibattiti Harish Natarajan già finalista nella World Debating Championships (2016) e vincitore dell’European Debate (2012). Il tema del dibattito, il sovvenzionamento dell’educazione prescolare, è stato comunicato ai due contendenti solo 15 minuti prima dell’inizio della competizione.
I due partecipanti hanno avuto a disposizione una dichiarazione di apertura di 4 minuti, una contro-dichiarazione di 4 minuti e una dichiarazione conclusiva di 2 minuti; Natarajan ha dovuto fare affidamento sul suo “semplice” cervello di umano specializzato in dibattiti, mentre la voce femminile di Miss Debater ha potuto contare su un database di 10 miliardi di proposizioni, disconnesso da Internet e basato su materiale informativo proveniente da quotidiani, riviste, pubblicazioni accademiche.
A giudicare i contendenti è stata una platea composta da giornalisti, insider dell’industria tecnologica, esperti di dibattito e sviluppatori software, con un voto all’inizio del dibattito e uno al suo termine; alla fine, Natarajan l’ha spuntata su Miss Debater riuscendo a far cambiare idea a un maggior numero di persone sull’argomento posto al centro della competizione.
Secondo l’opinione del vincitore, per il momento gli esseri umani sono ancora in grado di costruire argomentazioni logiche con maggior facilità rispetto ai calcoli bruti (ancorché velocissimi) di una macchina digitale. Secondo i critici, invece, il fatto che a giudicare il dibattito sia stata una giuria composta da umani ha influito pregiudizialmente sul risultato finale della competizione.