Il tribunale di Monaco, competente sul caso in questione, ha avviato ufficialmente la procedura di insolvenza di Qimonda, azienda tedesca di fama mondiale produttrice di memorie fondata nel 2006.
L’azienda resta nelle mani di Michael Jaffè, nominato in precedenza amministratore straordinario per la gestione dell’azienda durante il precedente periodo di insolvenza. L’azienda, dopo l’avvio della procedura di insolvenza verte dunque nella situazione di amministrazione straordinaria, in cui si cerca di conservare i beni e il patrimonio (comprese le risorse umane) e non, fortunatamente per molti, in una situazione di fallimento (in cui si cerca di liquidare i debiti). Le nostre fonti affermano come Qimonda stia ora cercando di salvaguardare la maggior parte dei posti di lavoro, aspettando proposte di acquisto da altre importanti realtà . Ad oggi l’azienda conta più di 13.000 dipendenti sparsi per l’Europa, con sedi principali a Dresda, Monaco e in Portogallo. Nei giorni scorsi è stata fondata una cosiddetta “transfer company”, che garantirà gli stipendi ai dipendenti di Dresda e Monaco fino alla metà dell’estate.
La procedura di insolvenza ha comportato, a partire da ieri, la cessazione della produzione dei chip di memoria a Dresda, segnando di fatto la fine della Qimonda odierna.