Oltre i due terzi dei video visti negli Stati Uniti passano per YouTube e ogni mese si collegano al sito qualcosa come 90 milioni di persone (i dati sono di Nielsen e ComScore).
Ma come altre iniziative di gran successo del web 2.0, da MySpace a Facebook, anche YouTube soffre dello stesso problema: come monetizzare la grande popolarità in termini di visitatori rendendo tali numeri finalmente profittevoli?
Il New York Times riporta a proposito un’analisi di Credit Suisse da cui si evince che YouTube nel corso del 2009 sarà in perdita di circa 470 milioni di dollari a causa degli elevati costi di banda e archiviazione sostenuti per fare lo streaming di qualcosa come 5 miliardi di clip al mese. Per giunta YouTube deve vedersela con Hulu, la joint ventures tra NBC Universale e News Corporations, che distribuisce gratuitamente sul web molte serie televisive di successo oltre che film, basandosi sul modello dell’adversiting.
YouTube invece, che in origine era nato come distributore di user generated content e video prodotti dagli utenti, non ha mai ospitato la pubblicità all’interno dei propri video, almeno fino a ieri.
L’accordo concluso con Sony Pictures, MGM, Lions Gate e altre major cinematografiche, oltre a mettere a disposizione migliaia di episodi di serie televisive, film e documentari (tra i partner ci sono anche il National Geographic e Documentary Channel), prevede la possibilità di includere ads pubblicitari prima, durante e dopo lo streaming.
Google, che detiene la proprietà del sito, ha infatti presentato i Google TV Ads Online che consentono agli investitori pubblicitari di collocare i loro annunci nei break di un programma televisivo erogato via streaming, allo stesso modo di come avviene nella Tv commerciale tradizionale. Per il momento film e serie TV sono accessibili solo al pubblico americano (a partire dal pulsante Shows”), mentre nelle prossime settimane sarà possibile in tutto il mondo iscriversi al servizio Subscriptions per avere a disposizione le ultime novità .
Anche per YouTube inizia una nuova era.