Le autorità di Washington sono sul piede di guerra contro le grandi corporation telematiche e tecnologiche, “mostri” dalle dimensioni gigantesche per cui sarebbe forse salutare una bella sforbiciata nel rispetto delle regole antitrust.
Dopo le indagini e le multe che in questi anni l’Europa ha più volte comminato contro Google e gli altri colossi di rete, ora è forse venuto il tempo di una sana prova di forza anti-monopolio anche sull’altra sponda dell’Atlantico: diversi indizi tratteggiano una Washington pronta a dare battaglia, con tre diverse autorità federali in procinto di far partire nuove indagini per la presunta violazione delle leggi antitrust da parte dei soliti nomi noti dell’hi-tech.
Le prime indiscrezioni sul nuovo interventismo pro-concorrenza degli Stati Uniti arrivano dalle pagine del Wall Street Journal, da cui si apprende che il Dipartimento di Giustizia (DoJ, equivalente del Ministero della Giustizia italiano) e la Federal Trade Commission (FTC) si sono accordate per “spartirsi” le corporation tecnologiche da mettere sotto torchio.
Un accordo pregresso prevede che le due autorità agiscano assieme nei casi antitrust, e stando al Journal avrebbero già negoziato come spartirsi le potenziali “vittime”: gli ufficiali del DoJ si occuperanno di Google, mentre quelli della FTC passeranno ai raggi-X i conti di Facebook. L’indagine contro Google sarebbe già in fase di preparazione, mentre ulteriori indiscrezioni pubblicate da Reuters evidenziano la presenza di altri due grandi nomi del settore tecnologico come Apple e Amazon nelle mire rispettivamente di DoJ ed FTC.
Google, Facebook, Apple e Amazon si sono negli anni trasformati in autentici colossi del business hi-tech, con giri di affari e interessi talmente vasti e ramificati che le autorità USA avranno solo l’imbarazzo della scelta per valutare la possibile violazione delle leggi federali a difesa della concorrenza.
Anche la politica di Capitol Hill ha in queste ore battuto un colpo, con il Sottocomitato Antitrust della Camera dei Rappresentati (controllata dal Partito Democratico dopo le ultime elezioni di medio termine) che si è detto pronto a verificare la necessità di leggi più stringenticontro le “condotte abusive” dei gestori delle piattaforme digitali – vale a dire i soliti Google, Facebook, Amazon e Apple.