Chiudete Internet. Una modesta proposta è un pamphlet provocatorio per rivendicare i nostri diritti di cittadini digitali. Da leggere e da far leggere. Da regalare, da ritrovarsi in gruppo per parlarne e condividere sensazioni, perché incontrarsi e parlare è forse oggi il gesto più rivoluzionario che si possa fare.
Il libro di Rocca non si legge. Si divora. Se siete non dico appassionati, ma interessati alle nuove tecnologie applicate al web e ai temi della comunicazione politica (ma non solo) non riuscirete a staccare gli occhi dall’analisi che l’autore disegna partendo dall’unica vera grande realtà su cui oggi possiamo contare: i social network hanno cambiato la nostra vita e hanno ridisegnato il mondo che abitiamo, offrendoci possibilità inaudite di sviluppo, di conoscenza e di divertimento. Ma anche pericoli, trappole, controllo.
Non è un caso che nell’incipit campeggi questa sorta di “dedica”: “A Google e a Twitter, insomma, a Internet. Senza di loro questo libro non sarebbe mai uscito”. Tutti i grandi cambiamenti che hanno sconvolto la vita dell’uomo sono stati regolamentati e controllati. Ma Internet no. Internet è praticamente gratuito e arriva nelle nostre case, si insinua nelle nostre tasche. Internet non è inquadrabile – come il motore a scoppio, ad esempio – e questo lo rende incredibilmente pericoloso e oggetto del desiderio di tutti coloro che sognano di controllare l’opinione pubblica (attraverso il web) per raggiungere i propri scopi.