Microsoft aggiunge AT&T nel novero di aziende partner che usano la piattaforma cloud Azure, con un accordo dal notevole valore economico e con vantaggi tecnologici per tutti.
Microsoft continua a giocare un ruolo di primo piano nell’ambito delle alleanze per il cloud, e dopo Sony la corporation di Redmond ha ora arruolato un altro colosso della tecnologia e delle telecomunicazioni attivo negli USA ma noto in tutto il mondo. AT&T pagherà un gran mucchio di quattrini per avere accesso alla piattaforma Azure, mentre Microsoft incasserà come “surplus” l’accesso alla nuova rete 5G a stelle e strisce.
La partnership tra Microsoft e AT&T ha una valenza strategica, ha annunciato Redmond, e secondo le fonti citate dall’aganzia Reuters si tratta di un accordo pluriannuale dal valore economico di più di due miliardi di dollari. L’intesa sancisce lo status di Microsoft come “partner d’elezione” di AT&T per la trasformazione in azienda cloud-centrica, anche se il colosso statunitense ha già annunciato di volersi servire del network di cloud ibrido di IBM per le sue applicazioni business.
L’accordo Microsoft-AT&T prevede l’accesso, da parte di quest’ultima, dell’infrastruttura Azure e dei relativi servizi SaaS (Software-as-a-Service) ivi disponibili, mentre nel corso del tempo i dipendenti migreranno verso la piattaforma Microsoft 365 con inclusa suite Office 365. A conti fatti, si parla di una massiccia operazione di conversione che coinvolgerà buona parte dei 268.000 lavoratori in carico ad AT&T.
Dal punto di vista di Microsoft, invece, oltre al tornaconto economico la partnership con AT&T permetterà all’azienda di avere un accesso privilegiato alla nuova rete mobile di quinta generazione in via di installazione negli USA: Redmond potrà utilizzare il 5G di AT&T per testare le sue tecnologie a bassa latenza (chi ha detto Project xCloud?), così come i nuovi sistemi per il tracciamento a base di droni e le tecnologie di identificazione con sensori. Il santone del cloud (nonché CEO di Microsoft) Satya Nadella spera poi di estendere la presenza di Redmond nel promettente business delle auto a guida autonoma e della Internet delle Cose.