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L’impronta digitale. Cultura umanistica e tecnologia.

Federico Vergari | 12 Agosto 2019

Libri

Cosa intendiamo per impronta digitale? Si tratta di una sorta di “marchio” lasciato dalla tecnologia sulla nostra vita, e in particolare […]

Cosa intendiamo per impronta digitale? Si tratta di una sorta di “marchio” lasciato dalla tecnologia sulla nostra vita, e in particolare su alcuni suoi aspetti.

Titolo: L’impronta digitale. Cultura umanistica e tecnologia / Autore: Lorenzo Tomasin / Editore: Carocci Editore / Pagine: 144 / Prezzo: 12 euro
Titolo: L’impronta digitale. Cultura umanistica e tecnologia / Autore: Lorenzo Tomasin / Editore: Carocci Editore / Pagine: 144 / Prezzo: 12 euro

Su tutti i saperi umani, anche su quelli umanistici, si è oggi stampata un’impronta digitale destinata – forse – a essere indelebile. E comunque a mutare per sempre, come molti pensano, alcune abitudini e alcune forme della conoscenza. Forse (e aggiungiamo noi, non sarebbe così assurdo) anche alcuni nostri modi di apprendere. 

Questa definizione esaustiva, ma ovviamente non completa è possibile leggerla nelle primissime righe del libro. Si tratta di un’infarinatura veloce, un accenno, uno scampolo. Ma questo accenno di definizione è comunque sufficiente per aiutarci a inquadrare sin da subito il tema umanistico nella questione tecnologica. Questa impronta avrà, secondo di molti, un effetto positivo su quello che, un po’ genericamente, potremmo chiamare il progresso umano? L’informatica è davvero il latino del XXI secolo, come afferma oggi chi propone la cultura tecnologica quale nuovo cardine di istruzione, ricerca e politica culturale?

La tecnologia influisce sempre di più sulla cultura umanistica: dalla formazione di base alla ricerca avanzata, essa non offre solo preziosi strumenti al servizio delle scienze, e delle scienze umane in particolare, ma in molti casi tende a riscriverne obiettivi e linguaggi, ponendone in discussione il ruolo nella società e nel sistema dei saperi. Anziché come proficuo mezzo a disposizione di tutte le discipline, la tecnologia si pone spesso come fine o centro del discorso culturale e nel volume l’autore propone una risposta graffiante ai pericoli di una diffusa idea ingegneristica di lingue, storia e cultura.

Lorenzo Tomasin docente di Filologia romanza e Storia della lingua italiana all’Università di Losanna ci guiderà in questo viaggio e per farlo analizzerà sostanzialmente tre momenti. Il primo, l’istruzione, per constatare che la tecnologia si è fatta spazio in ogni aspetto della nostra vita e ha indotto molti a pensare che essa dovesse ricavarsene uno anche nella formazione delle nuove generazioni. Il secondo passaggio riguarderà la ricerca, dove la tecnologia ha portato negli ultimi anni aria nuova, schiudendo vie inesplorate alla conoscenza e offrendo metodi e strumenti innovativi. Il terzo ambito riguarderà le politiche e delle strategie culturali dei paesi cosiddetti avanzati.

Si tratta di un libro forse da non leggere sotto l’ombrellone ma che vi potrebbe lasciare incantati per la capacità dell’autore di costruire una tesi che spazia tra il classico e il tecnologico in poco meno di centocinquanta pagine.