Santa Clara ha ufficialmente presentato le sue nuove CPU per server e apparati HPC, un prodotto che si pone in diretta concorrenza con i processori Xeon di Intel sia sul fronte delle prestazioni che (soprattutto) del prezzo per singola unità.
Dopo aver declinato Zen 2 in chiave consumer con la serie Ryzen 3000, negli ultimi giorni AMD ha svelato prezzo e caratteristiche della serie EPYC 7002: la seconda generazione di CPU Zen destinata al mercato server è anche note col nome in codice di Rome, è basata (almeno in parte) sulla stessa architettura a 7 nanometri già vista nei chip Ryzen 3000 e include, a detta della corporation, i più veloci processori x86 mai arrivati sul mercato.
La famiglia EPYC 7002 include 19 diverse CPU, con configurazioni che vanno dagli 8 core fisici (16 thread logici) del modello 7232P ai 64 core/128 thread della CPU EPYC 7742; la frequenza di funzionamento base varia da 3,10GHz (3,20GHz in modalità Boost) a 2,25GHz (3,40GHz), i consumi di “default” da 120W a 225W mentre il prezzo per singola CPU va da un minimo di $450 a un massimo di $6.950.
Il package di un processore EPYC 7002 è in pratica un’unità SoC (System-on-Chip) che può contenere fino a 9 diversi die, con 8 diverse unità computazionali (per un massimo di 8 core x86 ciascuno) realizzate con processo produttivo a 7nm, un die per la gestione delle comunicazioni I/O a 14nm e una connessione Infinity Fabric di seconda generazione a collegare il tutto. AMD definisce Rome come un’architettura multi-die ibrida, e promette il 200% di prestazioni o il 400% di valori FLOPS di picco rispetto alla serie EPYC 7001.
Le altre caratteristiche qualificanti di Rome includono il supporto per lo standard PCI Express 4.0, un massimo di 4 terabyte di memoria RAM DDR4 a 3200MHz su 8 canali (con ECC), l’integrazione di tecnologie di sicurezza avanzate (Secure Memory Encryption, Secure Encrypted Virtualization, il supporto per 509 chiavi crittografiche) e misure di protezione integrate contro i super-bug dei processori x86 (Spectre in particolare).
L’uso del processo produttivo a 7nm per i “chiplet” dei core x86 ha ovviamente permesso ad AMD di ridurre l’impatto dei consumi energetici oltre che di incrementare le prestazioni, e non è un caso che la serie EPYC 7002 sia già stata “adocchiata” dalle corporation di rete dotate di grandi data center affamati di energia elettrica: oltre che nei sistemi dei produttori OEM classici, ha annunciato AMD, Rome troverà spazio nell’infrastruttura di rete interna di Google, sui CED di Twitter e su quelli di Microsoft in “preview limitata” per le virtuali machine di Azure.
Con tutta l’evidenza del caso, Rome rappresenta una minaccia ancora più pericolosa allo strapotere di Intel nel mercato delle CPU per computer rispetto ai processori consumer della famiglia Ryzen 3000. Se Rome dimostrerà di poter competere in potenza e consumi con le CPU Xeon, Chipzilla potrebbe sperimentare una significativa contrazione di market share (ora assestata al 95%) nel lucrosissimo business dei processori per sistemi server e HPC (High-Performance Computing).