L’ultimo sistema operativo di Microsoft provoca grattacapi senza fine agli utenti, gli aggiornamenti pensati per correggere i bug non risolvono un bel niente e l’azienda pensa piuttosto a come accorpare lo sviluppo dell’OS assieme a Azure.
La crescente popolarità di Windows 10 non sembra portare consiglio in quel di Redmond: l’OS-come-servizio (oramai a mezzo servizio) diventerà presto l’unico sistema ufficialmente supportato da Microsoft, ma a quanto pare la corporation del cloud non è più in grado di rappezzare una barca che continua a presentare crepe, vulnerabilità e bug più o meno gravi o fastidiosi per gli utenti comuni.
Dopo i licenziamenti in massa dei betatester di Redmond, Windows 10 è diventata un’autentica festa di bachi nel codice: i bug del sistema continuano a spuntare come funghi, e anche gli aggiornamenti progressivamente distribuiti da Microsoft non fanno altro che peggiorare le cose. Nel migliore dei casi non risolvono alcunché, denunciano gli utenti.
Anche l’ultimo aggiornamento cumulativo, distribuito il 24 ottobre per risolvere i problemi con il Menu Start, Cortana, la Barra delle Applicazioni e il search in Windows 10 1903 (KB4522355), sembra essere riuscito col buco: un numero non meglio precisato di utenti sostiene che l’update ha risolto solo parzialmente i problemi, oppure non ha risolto assolutamente niente. Nel peggiore dei casi, nemmeno l’uso del Ripristino di configurazione sembra servire a qualcosa.
Microsoft dovrà ora rilasciare un nuovo update per correggere i bug introdotti negli update precedenti (ma non corretti negli update di ottobre), e la situazione è vieppiù incresciosa se si considera il fatto che, senza un Menu Start o una barra delle applicazioni funzionanti, l’usabilità di una qualsiasi versione di Windows si riduce in maniera significativa.
Se le indiscrezioni comparse in rete sono veritiere, però, Microsoft è più interessata a sincronizzare lo sviluppo di Windows 10 con quello della piattaforma cloud di Azure: la prossima major release di Windows 10 (1909) non è ancora arrivata che già la corporation pianifica di licenziare la versione RTM di Windows 10 20H1 (prevista per la distribuzione nella prossima primavera) per questo dicembre. Windows 10 20H2 dovrebbe poi raggiungere la maturità a giugno, appena in tempo per il completamento di Windows 10X e finalizzando così la sincronizzazione con Azure nella doppia release giugno/dicembre.