Nel tentativo di spingere sull’adozione di Bing e dei suoi servizi cloud, o in alternativa con l’obiettivo di beccarsi l’ennesima multa pluri-miliardaria dall’Unione Europea come malignano in molti, Microsoft pianifica di aggiornare Office 365 ProPlus introducendo la ricerca forzata con il suo motore di ricerca per gli utenti che usano il browser Google Chrome.
La novità arriverà a partire da febbraio, ha annunciato Microsoft, e riguarderà tutte le versioni di Office 365 ProPlus con l’installazione forzata di una nuova estensione per Chrome. Per il momento, l’estensione verrà installata solo in un numero limitato di mercati (Australia, Canada, Francia, Germania, India, UK, USA) in base all’indirizzo IP dell’utente.
Microsoft ha giustificato l’obbligo di usare Bing su Chrome con la volontà di abilitare in maniera automatica Microsoft Search, servizio di ricerca unificato che permette di individuare documenti, app, contatti e altri contenuti personali direttamente dalla barra degli indirizzi unificata del browser di Mountain View.
Una volta installata, l’estensione di Microsoft può essere rimossa così come può essere ripristinato il servizio di ricerca Web impostato in origine su Chrome. Discutibile e discussa, poi, l’utilità (e i problemi di privacy) della ricerca unificata nei documenti personali e professionali da un browser Web, e a discutere sono anche gli amministratori di sistema che già lamentano l’ennesimo passo falso di una corporation sempre più attenta alla “telemetria” e sempre meno interessata alle opinioni (e nel caso in oggetti agli insulti) delle persone in carne e ossa.