Il 2020 è appena cominciato e Google ha già ripreso la strage senza fine di servizi e prodotti commerciali verso cui la corporation non nutre più alcun interesse. Dopo le Chrome App è ora venuto il tempo di dismettere App Maker, piattaforma per lo sviluppo di app personalizzate che non usa praticamente (quasi) più nessuno.
L’obiettivo originale di App Maker consisteva nel rendere più facile e veloce la realizzazione di soluzioni enterprise dedicate seguendo il modello “low code”, utilizzando cioè un approccio da “designer” basato su modelli preconfezionati, componenti per l’interfaccia utente, gestione dei dati “punta e clicca”.
La decisione di “spegnere” i server di App Maker riguarderà admin, utenti finali e sviluppatori, ha annunciato Google, anche se il processo sarà come sempre graduale: dal 15 aprile 2020 non sarà più possibile creare nuove app tramite App Maker, e dal 19 gennaio 2021 tutte le app già create cesseranno di funzionare in maniera definitiva.
Le aziende e gli sviluppatori interessati possono procedere all’esportazione delle app anche tramite Google Takeout, ed è altresì possibile migrare le soluzioni personalizzate verso altri servizi che sposano l’approccio low code. Mountain View suggerisce alcune alternative come AppSheet, App Engine o Google Moduli per le app di raccolta dati.
Nel frattempo, il cimitero dei prodotti uccisi da Google continua a popolarsi di lapidi fresche di tumulo. E nel 2023 potrebbe addirittura toccare all’intero business del cloud di Mountain View.