Il 2020 dovrebbe segnare il debutto ufficiale delle GPU di nuova generazione prodotte da Intel, AMD e NVIDIA, e in quest’ultimo caso le indiscrezioni sulle presunte performance superiori della microarchitettura Ampere sono già diventate legione. Oltre che sulle nuove GeForce per clienti consumer, Ampere dovrebbe prevedibilmente debuttare anche nella sua variante “professionale” adatta alle applicazioni enterprise, i data center e le infrastrutture HPC (High-Performance Computing).
Una nuova conferma, che può praticamente essere considerata ufficiale visto che coinvolge anche NVIDIA stessa, arriva nell’ambito del progetto Big Red 200, un supercomputer in via di assemblaggio presso l’Indiana University che sfrutterà le CPU AMD Ryzen e le “ultime GPU Tensor Core di NVIDIA”.
In origine Big Red 200 avrebbe dovuto integrare le GPU Tesla V100, ma NVIDIA si è offerta all’ultimo momento di aggiornare l’infrastruttura in via di implementazione con le GPU di nuova generazione. Con le GPU Tesla basate sull’architettura Ampere le performance (FP64) crescono in maniera esponenziale, passando da 6 petaFLOPS a circa 8 petaFLOPS.
Big Red 200 verrà costruito in due fasi differenti: la prima fase vedrà l’assemblaggio di un’architettura basata su Cray Shasta, con 672 nodi comprendenti due CPU AMD Epyc 7742 ciascuno. Con 128 core per nodo, il conto totale dei core computazionali sale a un totale di 86.016.
NVIDIA interverrà nella seconda fase dell’assemblaggio di Big Red 200, integrando 256 nuove GPU Tensor Core (cioè Tesla, cioè Ampere) in altrettanti nodi aggiuntivi. Secondo il CIO dell’Indiana University Brad Wheeler, le nuove GPU Ampere dovrebbero risultare più potenti del 70-75% rispetto all’architettura di GPU Tesla di precedente generazione.