Manca poco meno di un mese al debutto di DOOM Eternal, sequel ufficiale di quel DOOM che, nel 2016, si è imposto come nuovo campione degli FPS violenti e ipercinetici per PC e console. A qualche anno di distanza, dunque, vale certamente la pena imbracciare il BFG-9000 ancora una volta e rivisitare le mille strade che portano ai demoni dell’Inferno. Per poi farli tutti a pezzi.
Il debutto di DOOM è stato accolto in maniera più che positiva da mercato, critica e giocatori, quasi tutti concordi nel giudicare il reboot cucinato da id Software come un’operazione perfettamente riuscita: d’improvviso ci si è trovati catapultati nell’azione blastatrice frenetica, iper-violenta e senza pause che molti appassionati ancora ricordavano con affetto dalle loro sessioni con il Doom degli anni ’90. Unica eccezione il multiplayer, non riuscito come la campagna single-player del gioco.
Grazie al reboot di quattro anni fa, la saga di Doom è ora tornata pienamente in auge anche per i giocatori disabituati agli sprite e coccolati da una grafica 3D estremamente realistica, veloce (sui PC dotati di hardware da gioco moderno) e che lascia ben poco spazio alla fantasia per gli effetti fisici delle esplosioni sui corpi dei minion dell’Inferno.
Il nuovo DOOM ha segnato anche un certo svecchiamento del lore riferito al protagonista della saga, quel “DOOM Slayer” che ora assume un ruolo quasi messianico o apocalittico se lo si guarda dal punto di vista dell’Inferno. Il già citato DOOM Eternal dovrebbe in tal senso fornire nuove informazioni sulla vera storia (e l’eventuale natura “super-umana”) dell’ammazza-demoni per eccellenza.