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Regno Unito, una “digital tax” per i servizi di rete

Alfonso Maruccia | 13 Marzo 2020

Servizi Web

Le autorità del Regno Unito preparano una tassa specifica per i servizi digitali e telematici, una mossa che arriva in anticipo su un trend che va comunque nella stessa direzione.

Presto il Regno Unito imporrà una nuova “digital tax” nei confronti di servizi quali social network, marketplace online, motori di ricerca, servizi di streaming e tutte le altre grandi corporation di rete che fanno business nel paese. Un’iniziativa destinata ad avere effetti negativi sul rapporto con gli USA e che arriva in anticipo su un movimento largamente favorevole a questo genere di misure.

La Digital Services Tax (DST) proposta dalle autorità UK dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimi 1 aprile, imponendo un balzello del 2% sui ricavi delle grandi multinazionali telematiche del gruppo GAFA (Google, Amazon, Facebook, Apple) e non solo. Di fatto, i principali destinatari della nuova tassa saranno i colossi di rete di origine statunitense.

Digital Tax in Europa

La proposta di digital tax britannica si applicherà solo alle aziende che hanno un giro d’affari annuale di almeno 500 milioni di sterline, con almeno £25 milioni ricavati dall’utenza UK; il governo di Downing Street investirà £8 milioni per sviluppare un sistema IT capace di monitorare e gestire la nuova tassa, mentre gli introiti previsti sono compresi tra 280 milioni e 500 milioni di sterline.

Nonostante la Brexit, con la DST il Regno Unito dimostra di essere perfettamente in linea con la volontà politica dell’Europa di tassare con maggior efficacia i business spesso sfuggenti delle corporation di rete. Stanno lavorando a una tassa digitale anche Spagna e Franca, mentre l’OECD intende pubblicare una bozza di digital tax internazionale in grado di coinvolgere ben 137 paesi.

Visti i tempi stretti imposto dal governo britannico per l’entrata in vigore delle nuove norme, infine, sarà interessante a questo punto valutare gli effetti della mossa contro le multinazionali americane sulla nuova amicizia “particolare” USA-UK dichiarata da Donald Trump nei confronti di Boris Johnson dopo la Brexit.