È disponibile su GitHub il codice sorgente dell’app Immuni, scelta dal governo italiano per monitorare la diffusione del COVID-19 tramite il tracciamento dei contatti. Dopo aver pubblicato la documentazione e alcune immagini dell’interfaccia, la software house Bending Spoons ha ora permesso a tutti di esaminare il codice delle versioni Android e iOS. In attesa della distribuzione ufficiale, prevista entro fine mese, Google ha già aggiunto il servizio per le notifiche di esposizione nel sistema operativo.
App Immuni per Android e iOS: codice sorgente
Su GitHub ci sono due repository per le versioni Android e iOS. L’upload del codice sorgente è stato effettuato questa notte tra le 2:30 e le 3:00. Gli sviluppatori possono installare le app su smartphone oppure testare le funzionalità tramite emulatore, ma non è consentito l’accesso alle API Exposure Notification (occorre uno speciale permesso del governo). Per questo motivo il funzionamento è garantito senza i servizi di backend (usati per conservare i codici casuali correlati alle persone risultate positive).
Come promesso dalla software house milanese, i diritti d’autore di Immuni sono stati ceduti alla Presidenza del Consiglio, in particolare al Commissario Speciale per l’emergenza COVID-19. Nella descrizione viene chiaramente specificato che l’app viene gestita da Sogei S.p.A. e che il codice sorgente è stato rilasciato con GNU Affero General Public License version 3.
Notifiche di esposizione al COVID-19
Immuni richiede almeno iOS 13.5 e Android 6.x Marshmallow con Google Play Services 20.18.13. I requisiti minimi sono verificati al primo avvio dell’applicazione. Le notifiche di esposizione sfruttano il framework Exposure Notifications sviluppato da Apple e Google. In attesa della versione ufficiale, Google ha già aggiunto il servizio corrispondente ad Android.
La voce “Notifiche di esposizione al COVID-19” si trova in Impostazioni -> Google. Quando verrà installata Immuni si potranno attivare/disattivare le notifiche ed eliminare gli ID casuali (che variano ogni 10-20 minuti). Nella schermata viene specificato che gli ID casuali sono eliminati automaticamente ogni 14 giorni.
Questi codici identificativi (anonimi) sono raccolti tramite Bluetooth dagli smartphone nelle vicinanze. Le notifiche di esposizione al COVID-19 non accedono alla posizione del dispositivo, ma è comunque necessaria l’attivazione della geolocalizzazione.