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Telegram non viene più bloccato in Russia

Luca Colantuoni | 19 Giugno 2020

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La Russia ha deciso di rimuovere il blocco per Telegram, in quanto la software house collaborerà nella lotta contro i terroristi.

La Russia ha deciso di rimuovere il ban per il noto servizio di messaggistica. Telegram può essere quindi utilizzato liberamente dagli utenti, in quanto la software house ha trovato un accordo con Roskomnadzor, l’agenzia federale che controlla le comunicazioni e stabilisce eventuali censure.

Un tribunale russo aveva imposto il blocco del servizio ad aprile 2018, in quanto Telegram non aveva fornito alla FSB (Federal Security Service) le chiavi crittografiche per accedere alle conversazioni, come previsto dalle leggi antiterrorismo in vigore dal 2016. Il fondatore Pavel Durov aveva dichiarato all’epoca che “la privacy degli utenti non è in vendita“. In effetti, Telegram è stato più volte utilizzato per lo scambio di informazioni e l’organizzazione di attentati, ma secondo Durov “i diritti umani non dovrebbero essere compromessi dalla paura“.

Nel breve comunicato pubblicato sul sito della Roskomnadzor viene accennato che il blocco è stato rimosso perché la software house ha promesso di collaborare nella lotta contro terroristi ed estremisti. All’inizio del mese, Durov aveva comunicato che Telegram ha sviluppato un nuovo sistema che impedisce di usare il servizio per azioni illegali senza compromettere la privacy, ma al momento non ci sono dettagli in merito.

Il governo russo aveva adottato vari stratagemmi per impedire l’accesso a Telegram, tra cui il blocco di quasi 16 milioni di indirizzi IP sulle piattaforme cloud di Amazon e Google, oltre che di alcuni servizi VPN. In realtà il ban non è mai stato effettivo, in quanto gli utenti russi continuano ad usare il servizio di messaggistica. Anche il Dipartimento della salute ha creato un canale per la condivisione delle notizie sul COVID-19.