Da tempo circola l’ipotesi di un ban da parte degli Stati Uniti, in quanto TikTok viene considerato un pericolo per la privacy degli utenti statunitensi. Per evitare il blocco, ByteDance aveva pianificato la vendita del ramo USA a Microsoft. L’azienda di Redmond avrebbe tuttavia interrotto le trattative perché Trump vuole impedire l’accesso al social network mediante un ordine esecutivo.
TikTok è nata dalle ceneri di Musical.ly, in seguito all’acquisizione di quest’ultima da parte di ByteDance nel 2017. In meno di tre anni ha ottenuto un enorme successo (oltre 2 miliardi di download nel primo trimestre 2020), soprattutto tra i giovanissimi. Gli Stati Uniti ritengono però che il social network rappresenti un pericolo per la sicurezza nazionale (il governo ha vietato l’installazione dell’app ai suoi dipendenti) e per la privacy degli utenti. Secondo gli ufficiali USA, i dati potrebbero essere consegnati al governo cinese. Inoltre il servizio verrebbe sfruttato per diffondere la propaganda del partito comunista, mentre i moderatori attuerebbero la censura dei contenuti.
In seguito alle pressioni della Casa Bianca, ByteDance aveva previsto la cessione a Microsoft del suo ramo USA, ma le parole di Trump hanno costretto le due aziende a sospendere le trattative. Il Presidente ha infatti dichiarato di essere pronto a firmare un ordine esecutivo per bloccare l’accesso al social network. Trump non sembra quindi approvare un’eventuale acquisizione, nonostante la promessa fatta da ByteDance di portare negli Stati Uniti altri 10.000 posti di lavoro nei prossimi tre anni.
A message to the TikTok community. pic.twitter.com/UD3TR2HfEf
— TikTok US (@tiktok_us) August 1, 2020
Non è chiaro come verrebbe messo in pratica il ban. Teoricamente il governo statunitense potrebbe bloccare ogni comunicazione tra gli utenti e i server (quindi a livello di rete), ma una simile soluzione non è stata mai attuata in passato. Un’altra opzione è l’inserimento di ByteDance della Entity List del Dipartimento del Commercio (come fatto con Huawei), costringendo Apple e Google ad eliminare l’app dai loro store.
Questa “lista nera” è tuttavia riservata alle aziende che sono state accusate di violare accordi commerciali, spionaggio o furto di proprietà intellettuale. Su TikTok ci sono al momento solo sospetti, per cui un eventuale ordine esecutivo di Trump verrebbe immediatamente impugnato in tribunale.