Microsoft distribuisce due “major update” per Windows 10 ogni anno, e spesso le uniche novità importanti per l’utente finale riguardano l’introduzione di nuovi bug e instabilità e poco altro. L’OS di Redmond è oggettivamente un colabrodo, quindi la corporation ha deciso di evidenziare meglio le “nuove funzionalità” introdotte a ogni upgrade di Windows 10 con una innovativa “esperienza post-update”.
L’opzione è già stata introdotta con la Build 20190 distribuita presso i betatester gratuiti dei canali Insider, e prevede la visualizzazione di una serie di “schede di benvenuto” pensate per evidenziare le principali modifiche funzionali apportate con l’ultimo aggiornamento di Windows 10. Al momento l’esperienza post-update è disponibile solo per le location in lingua inglese, ma è ipotizzabile che la versione definitiva supporterà altre localizzazioni dell’OS.
La Build 20190 coincide con l’introduzione di un’altra novità piuttosto interessante, concernente ancora una volta la gestione avanzata della GPU in Windows 10. Sui sistemi dotati di più unità acceleratrici (magari una integrata nella CPU e l’altra discreta), l’OS Microsoft permette ora di selezionare una GPU dedicata alle “alte prestazioni” o anche di indicare l’uso di una GPU specifica per ogni applicazione.
Una modifica decisamente meno positiva è stata già introdotta sulla versione stabile di Windows 10 con un recente aggiornamento cumulativo per Windows 10 2004, e prevede l’eliminazione della possibilità di cercare online i driver aggiornati tramite la applet Gestione Dispositivi. Ora gli utenti potranno installare solo i driver di periferica disponibili in locale. Come d’altronde è sempre stato con versioni “storiche” di Windows.