Nuovi problemi con la legge per il noto fondatore dell’omonima azienda di antivirus. John McAfee è stato arrestato in Spagna con l’accusa di evasione fiscale e omessa dichiarazione dei redditi. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto l’estradizione. Anche la SEC ha accusato l’imprenditore di aver commesso illeciti in relazione a varie ICO (Initial Coin Offering).
Secondo il governo statunitense, McAfee ha guadagnano milioni di dollari dalla promozione di criptovalute, consulenze, interventi pubblici e vendita dei diritti per un documentario sulla sua storia. Nonostante i considerevoli profitti, McAfee non avrebbe presentato la dichiarazione dei redditi tra il 2014 e il 2018.
Il noto imprenditore avrebbe nascosto i suoi guadagni in conti bancari e in account di scambio di criptovalute intestati ad altre persone. McAfee avrebbe inoltre tentato di eludere il fisco, nascondendo beni (proprietà immobiliari, automobile e yatch) tramite prestanome.
Se verrà riconosciuto colpevole, McAfee rischia fino a cinque anni di carcere per evasione fiscale e fino ad un anno di carcere per non aver presentato la dichiarazione dei redditi, oltre ad un periodo di libertà vigilata, alla restituzione dei guadagni illeciti e alle sanzioni pecuniarie.
La Securities and Exchange Commission (l’equivalente della Consob italiana) ha invece accusato McAfee di aver pubblicizzato su Twitter diverse ICO, affermando di non ricevere nessun compenso in denaro. Invece avrebbe guadagnato oltre 23 milioni di dollari in criptovalute. Per questo motivo, l’imprenditore avrebbe violato le leggi antifrode statunitensi. La SEC chiede quindi un provvedimento ingiuntivo permanente, la restituzione dei guadagni illeciti e sanzioni civili, oltre al divieto per McAfee di lavorare in società pubbliche.