Non solo notebook e tablet, ma anche i dispositivi indossabili hanno attirato l’attenzione dei consumatori durante la pandemia COVID-19. In base ai dati pubblicati da IDC, le consegne nel terzo trimestre sono aumentate del 35,1% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Tra luglio e settembre 2020 sono stati consegnati 125 milioni di “wearable”, ovvero 32,5 milioni in più rispetto all’anno scorso. Secondo la società di analisi, l’incremento è stato guidato da tre fattori principali: stagionalità, lancio di nuovi prodotti e pandemia globale.
A causa della crisi sanitaria, molti consumatori hanno dato precedenza alle spese per i dispositivi elettronici, tra cui gli indossabili. Tra l’altro, gli auricolari sono molto utili per la didattica a distanza e lo smart working.
L’offerta per questa particolare categoria di prodotti è piuttosto ampia e copre ogni fascia di prezzo. Ciò è testimoniato dalle maggiori consegne nei mercati emergenti, dove risiedono utenti che hanno acquistato un dispositivo indossabile per la prima volta.
Per quanto riguarda la top 5 dei produttori mondiali non ci sono novità al vertice. Apple continua a dominare il mercato con i suoi smartwatch, ma anche con gli AirPods. L’azienda di Cupertino ha consegnato 41,4 milioni di unità nel terzo trimestre (+38,6% rispetto al 2019) e ora possiede un market share del 41,4%.
Il secondo posto è occupato da Xiaomi con 17 milioni di indossabili (+26,4%), la maggioranza dei quali sono gli economici fitness tracker. Huawei si colloca al terzo posto con 13,7 milioni di unità (+87,2%). L’aumento delle consegne non ha risentito delle restrizioni imposte dal governo statunitense perché i suoi smartwatch non sono basati su Wear OS di Google.
La quarta posizione è occupata da Samsung con 11,2 milioni di indossabili (+32,2%), mentre Fitbit è al quinto posto con 3,3 milioni di unità consegnate. Il produttore californiano, acquisito da Google, è stato affiancato da BoAt, un produttore che vende indossabili solo in India.