Per i link Web camuffati, accorciati o “protetti” passano oggi buona parte dei tentativi di truffa e di attacco da parte dei cyber-criminali. Su PC come su mobile, prima di effettuare il fatidico clic su un URL ricevuto via mail, SMS o chat, è necessario prima di tutto avere la certezza assoluta del fatto che il link in questione non sia pericoloso.
Utilizzando due diversi strumenti Web, potremo risolvere qualsiasi dubbio in tal senso. Il primo tool è Wheregoes, sito che permette di tracciare i percorsi di reindirizzamento completi di un URL e di conseguenza anche di “allungare” i link accorciati in stile TinyURL. In questo modo saremo in grado di riconoscere la reale destinazione (o finalità) di qualsiasi URL.
Nel caso in cui il tracciamento del link non andasse a buon fine, o qualora volessimo effettuare una ulteriore verifica sulla sua pericolosità, potremo rivolgerci a Browserling. In questo caso avremo a disposizione una vera e propria mini-virtual machine a tempo, con sistema operativo e browser integrati da cui poter visitare l’URL a rischio senza alcun pericolo per il sistema host.
Nella versione gratuita del tool, prima di avviare la mini-VM dovremo attendere l’esaurimenti di una coda dalla durata temporale variabile.
Allo scadere del tempo di attesa, in genere qualche minuto o poco più, Browserling caricherà l’OS e il browser selezionati per un periodo di tempo limitato. Più che sufficiente, comunque, a stabilire con ragionevole certezza che l’URL testato non comporta l’esposizione a pericoli di phishing, malware o chissà cos’altro.
Nella sua versione base, Browserling offre una selezione molto limitata di OS desktop (Windows 7) e mobile (Android 7.1), mentre i browser disponibili sono più che sufficienti a coprire l’attuale offerta di mercato (Edge/ChrEdge esclusi). Limitazioni di utilizzo a parte, se usati in combinazione e uno dopo l’altro, Wheregoes e Browserling possono rivelarci tutti i segreti nascosti dietro a un URL senza dover esporre il nostro sistema a pericoli di sorta.