L’amministrazione Trump ha annunciato nuove misure contro aziende cinesi. Il Dipartimento del Commercio ha inserito DJI nella famigerata Entity List, vietando quindi l’esportazione di tecnologie statunitensi che vengono utilizzate dal noto produttore di droni. La stessa sorte è toccata a SMIC, produttore di semiconduttori per vari clienti, tra cui Huawei.
Le accuse nei confronti di DJI non riguardano furti di proprietà intellettuale o rischi per la sicurezza nazionale, ma la violazione dei diritti umani. Il Segretario al Commercio Wilbur Ross ha dichiarato che “la Cina promuove pratiche riprovevoli di lavoro forzato, raccolta di DNA e sorveglianza onnipresente per reprimere i suoi cittadini nello Xinjiang e altrove“. Secondo il governo degli Stati Uniti, il Partito Comunista Cinese avrebbe utilizzato i droni DJI per sorvegliare i campi di detenzione della provincia Xinjiang, in cui vengono portati gli uiguri, una minoranza musulmana che vive nel nord-ovest della Cina.
Questo video, mostrato dalla CNN, sarebbe stato registrato con un drone DJI:
In pratica, l’amministrazione Trump non vuole che le tecnologie statunitensi siano utilizzate per sopprimere le minoranze etniche e religiose. Il produttore cinese ha tuttavia garantito che gli utenti americani possono continuare ad acquistare e usare i suoi droni.
Ovviamente il ban favorirà i diretti concorrenti di DJI. Uno di essi, Skydio, ha rilasciato un comunicato stampa, affermando che “DJI ha tratto profitto per anni sostenendo la repressione degli uiguri nella provincia dello Xinjiang“.
L’aggiunta di SMIC nella Entity List è dovuta invece a motivi di sicurezza nazionale. Le aziende statunitense non possono avere rapporti commerciali con il produttore di chip perché le loro tecnologie verrebbero utilizzate per migliorare le capacità militari della Cina.