Di questi tempi si sente dire spesso che gli utenti di computer devono essere “always on”, cioè sempre in grado di lavorare sui propri file e di usare tutti gli applicativi di cui hanno bisogno. Ammesso che questo sia davvero necessario, riuscirci nella realtà di tutti i giorni non è sempre facile come vorremmo. Parleremo di un modo per superare queste difficoltà , utile anche in ambito didattico, basato su applicativi Open Source usati in maniera insolita.
Come si fa a lavorare quando, per qualsiasi ragione, non si ha il proprio computer a disposizione? Le risposte più comuni a quest’ultima domanda sono due. La prima è portarsi sempre dietro, su una chiave Usb, tutti i file e i programmi di cui si ha bisogno. Le Portable App descritte nel box sono nate proprio per questo: ormai hanno raggiunto una popolarità e stabilità tale che basta installarle su una chiave Usb e servirsene. La seconda soluzione è servirsi di Internet, cioè lavorare tramite browser su un server remoto, usufruendo di servizi come GoogleDocs o, in generale, qualsiasi sistema di gestione di contenuti online. In questo modo si lavora sempre in spazi virtuali dove si possono creare, conservare o pubblicare documenti di qualsiasi tipo, sempre allo stesso modo, dovunque si trovi l’utente e qualunque computer usi. In pratica anche queste soluzioni possono avere limiti niente affatto trascurabili. Lavorare via Internet e conservare i propri file altrove è possibile soltanto se l’accesso ai server remoti che ospitano documenti e applicativi è veloce, stabile e gratuito, o quasi. Sappiamo tutti però che spesso non è affatto così: esistono moltissimi posti, da luoghi pubblici ai mezzi di trasporto, senza parlare di tutte le zone d’Italia non ancora raggiunte dalla banda larga dove l’accesso a Internet, almeno per chi è di passaggio, è assente, troppo lento o costa troppo per usarlo più di pochi minuti.
Come si vede dalla finestra del file manager in alto a destra, Woas è una singola pagina Html distribuita in formato Zip. Woas contiene però abbastanza codice JavaScript da funzionare come un Wiki completo di menu e interfaccia grafica a pulsanti per formattare il testo, cifrarlo oppure includere immagini o altri file.
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Portarsi gli applicativi dietro su una chiave Usb può bastare se tutto quello che serve è una suite da ufficio, qualche gioco o un programma di fotoritocco, insomma programmi che funzionano senza problemi anche in assenza di connessione a Internet. C’è però un caso molto importante in cui nessuna di queste soluzioni è sufficiente: quello in cui ciò di cui si ha bisogno non è uno o due singoli programmi, ma un intero sito Web, magari dinamico. Questa situazione è molto più comune di quanto non sembri. Come fa un aspirante Web designer ad avere sempre con sé un campionario di tutti i siti dinamici che ha creato, oppure a regalarne una versione demo? Come può un rappresentante far usare ai clienti una copia, magari personalizzata, del proprio catalogo online o della documentazione interattiva pubblicata sul sito aziendale? Ancora più importante è il caso della formazione o della consultazione di opere didattiche inizialmente pubblicate su Web. Come si fa, in questi casi, a lavorare senza accesso a Internet e/o su un computer che non è il nostro, ma nello stesso ambiente a cui si è abituati? È possibile dare a ogni studente di una classe un ambiente separato e completo, magari trasportabile a casa, su cui fare pratica di programmazione e design di siti Internet, anche quando sono disponibili solo normali desktop poco potenti?
Anche se è solo un file Html, gestito direttamente dal browser anziché da server Web e database relazionali, Woas supporta tutte le funzioni di formattazione e la sintassi dei Wiki veri e propri. Tabelle, immagini e link sono tutti a portata di mouse. Dopo aver finito di scrivere basta un clic sull’icona del floppy in alto a sinistra per incorporare il nuovo testo nel codice sorgente della pagina Woas.
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Non sarebbe bello se anche in questi casi bastasse avere con sé una chiave Usb da attaccare a qualsiasi computer disponibile? In effetti, ci sono almeno tre modi per portarsi sempre in tasca, oltre a singoli programmi per desktop, interi siti Web dinamici o meno. Il primo, quello più flessibile e più semplice concettualmente ma non necessario in molti casi, è una distribuzione Gnu/Linux live, cioè configurata per girare interamente da un Cd-Rom o chiave Usb senza installare nulla sul disco rigido. Lo svantaggio delle distribuzioni live è che per servirsene bisogna bloccare e riavviare il computer ospite: non è possibile avere a disposizione simultaneamente il sito e le applicazioni installate normalmente su quel computer. Gli altri due metodi per avere il proprio ambiente Web Open Source sempre a portata di mano sono piuttosto diversi, almeno in apparenza, da quello degli applicativi portatili. Uno è più flessibile, ma funziona solo quando sul computer ospite gira una versione abbastanza recente di Windows. Questo sistema si basa sul fatto che quasi tutti i software di gestione dei contenuti via Internet sono scritti nel linguaggio Php, quindi funzioneranno in qualunque ambiente capace di interpretare quel linguaggio, interagire con un database relazionale e trasmettere il risultato a un browser. L’altro approccio, quello che descriveremo per primo, è più semplice e allo stesso tempo più insolito.