Un’estensione compatibile con i browser Web più popolari è in grado di ripristinare l’accesso ai siti Web non più raggiungibili. Un tool che va ben oltre la solita Wayback Machine di Archive.org.
Chi naviga sul Web con frequenza quotidiana da per scontato che i siti e le pagine in formato HTTP risultino accessibili in maniera permanente, come e quando vogliamo. Oggi come tra 1, 5 o 10 anni nel futuro. In realtà si tratta solo di un’illusione: i server Apache su cui “vivono” i siti Web che frequentiamo tutti i giorni vengono prima o poi spenti, l’abbonamento all’host di un servizio che ci era particolarmente utile non viene più rinnovato e le pagine che prima sembravano “eterne” spariscono improvvisamente nel nulla.
Il problema dell’impermanenza del Web, un mondo di informazioni, intrattenimento e interazioni sociali tanto vasto quanto incorporeo, è vecchio quanto Internet. In attesa che qualcuno inventi una soluzione definitiva e valida per tutti, già oggi è possibile sfruttare un buon numero di strumenti capaci di ripristinare l’accesso a quelle pagine Web finite off-line per chissà quale motivo. Uno degli strumenti più completi e potenti in tal senso è l’oggetto di questa guida e si chiama View Page Archive & Cache (VPAC in breve).
Negromanzia di pagine Web
VPAC è un’estensione per browser open source progettata per facilitare il recupero di pagine Web presenti nelle cache o negli archivi di Rete, un software che supporta un gran numero di servizi di archiviazione esterni e che può essere utilizzato su Google Chrome, Opera oppure Mozilla Firefox. La versione analizzata di seguito fa riferimento a quest’ultimo browser, anche se l’esperienza di utilizzo delle altre release dovrebbe essere più o meno la stessa.
Una volta installata l’estensione dalla pagina ufficiale dell’archivio di add-on Mozilla, VPAC diviene immediatamente utilizzabile; facendo click sull’icona violacea del tool in alto a destra, accanto all’icona-hamburger di Firefox, è possibile selezionare uno dei servizi di cache o archiviazione supportati: facendo click su uno dei suddetti servizi, VPAC recupererà la copia-cache della pagina attualmente in evidenza e la aprirà in una nuova scheda.
Selezionando All Search Engines
, il tool aprirà tante copie cache – e quindi altrettante nuove schede – quanti sono i servizi attualmente impostati dall’utente. L’icona a forma di cuore serve a supportare finanziariamente il progetto, mentre quella a ingranaggio può essere utilizzata per aggiungere manualmente un servizio di archiviazione con relativo URL personalizzato. L’apertura di una pagina su un servizio di archiviazione è poi disponibile anche tramite il menù contestuale, raggiungibile facendo click con il pulsante destro del mouse su un link.
Cache alla riscossa
Parlando di servizi di archiviazione e cache Web, VAPC supporta la solita Wayback Machine dell’Internet Archive, l’immancabile cache di Google ma anche molte altre piattaforme che offrono istantanee del Web passato – o non più accessibile – come Bing, Yandex, Archive.is, WebCite, Baidu, Never Cache, Yahoo! Japan Cache, Megalodon e altre.
Accedendo alla pagina delle impostazioni di VAPC (tramite la pagina degli add-on di Firefox) è possibile aggiungere o eliminare i servizi disponibili per il recupero delle pagine Web inaccessibili, modificare il comportamento dell’icona presente nella toolbar del browser o del menù contestuale, attivare o disabilitare l’apertura di una copia cache in una nuova scheda.
Anche se i risultati delle ricerche nelle cache di Rete non sono sempre perfetti, View Page Archive & Cache è un tool estremamente prezioso per chi naviga sul Web con regolarità e non si limita ai siti di gossip quotidiano o i siti specializzati in fake news. Un’estensione che non può assolutamente mancare nel “toolbox” di qualsiasi utente di Mozilla Firefox e non solo.
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