Negli ultimi mesi si è fatto un gran parlare di Google Assistant, l’assistente digitale della corporation di Mountain View disponibile su smartphone Android e speaker intelligenti che, come un Alexa qualsiasi, era impegnato a registrare le conversazioni audio degli utenti e a darle in pasto ai collaboratori esterni per la “revisione”.
Per scollarsi di dosso le accuse da “spionaggio globale” a mezzo Assistant, Google ha in seguito riaffermato il proprio impegno per la privacy degli utenti ed evidenziando il normale comportamento dell’Assistente: i dati audio non vengono archiviati di default a meno che l’utente non abbia attivato la modalità Voice & Audio Activity (VAA), ha spiegato Google, i comandi audio forniti casualmente dopo il comando “Hey Google” di ordinanza vengono invece cancellati in maniera automatica.
Per verificare in ogni momento i dati e i comandi forniti ad Assistente Google, gli utenti possono accedere all’apposita pagina disponibile sull’Account Google. La pagina apparentemente omnicomprensiva di tutte le nostre interazioni con Assistant è Attività dell’Assistente Google: da qui potremo verificare le impostazioni di registrazione delle attività sull’account Google oppure, nel caso specifico, rivedere ogni singola interazione con l’Assistente con tanto di dettagli accessibile dall’icona a tre puntini presente sulla destra.
Con l’icona-cestino, invece, potremo eliminare una singola attività o interazione in maniera immediata e senza passare per un ulteriore messaggio di conferma.
Avere a disposizioni dei controlli dedicati per le attività dell’Assistente di Google può essere uno strumento utile agli utenti più coscienziosi e consapevoli della loro privacy. In alternativa, c’è sempre la possibilità di disabilitare completamente Assistant su Android o sugli altri gadget “smart” (e potenzialmente spioni) a nostra disposizione.