Basta un semplice “tocco” sul pulsante giusto per velocizzare la scomparsa della pubblicità dalle app su Android. Perché non tutto l’advertising è stato creato uguale, e quando è troppo è troppo.
Il business delle app mobile (su Android e non solo) si basa, per la stragrande maggioranza, sull’uso dell’advertising in-app: giochi, utility e app di produttività sono da anni impegnate a interrompere l’esperienza di utilizzo bombardando l’utente con ogni sorta di messaggio pubblicitario, e certe perniciose categorie di software esistono con il solo scopo di massimizzare il guadagno dagli ad senza alcuna altra considerazione secondaria.
Per certe app, insomma, l’advertising è diventato una piaga più che un’opportunità di guadagno per gli sviluppatori onesti e di esposizione a nuovi contenuti per gli utenti. Anche le app normo-dotate, poi, hanno la pessima tendenza a visualizzare la pubblicità – spesso sotto forma di brevi spezzoni video – nel momento meno indicato.
Qualunque sia il nostro caso, il sistema manuale più immediato per saltare velocemente l’advertising in-app consiste nell’utilizzare i pulsanti della UI a scomparsa di Android (8.1) – o quelli fisici sui terminali che ne fossero dotati. Appena compare il banner o il video-ad su schermo, basta premere immediatamente il pulsante Indietro della suddetta UI per bypassare la pubblicità e tornare subito alla app.
Il trucco sembra banale, e in sostanza lo è, ma dopo un po’ di pratica il movimento del dito verso il pulsante salta-advertising si trasforma in una sorta di seconda natura per chi fa un uso frequente dello smartphone o di un tablet Android. Perché l’advertising mobile sarà anche un “business” legittimo, ma quando è troppo è francamente troppo.