La nuova versione del popolare servizio di benchmark include nuovi test in grado di mettere sotto torchio i browser Web moderni. Gli autori sono gli stessi dell’engine WebKit, progetto FOSS alla base di Safari e altri tool di navigazione.
Assieme a SunSpider e altri, JetStream fa parte di quella categoria di siti pensati per misurare le prestazioni di un browser Web e stabilire un parametro numerico da mettere al confronto con i software di navigazione della concorrenza. Un’esigenza, quella delle prestazioni sempre in crescita, che in questi anni è diventata ancora più pressante per l’utenza finale come anche la contesa tecnologica tra Chrome e Firefox sta lì a dimostrare.
Nato dal lavoro dei programmatori già impegnati su WebKit, l’engine alla base del browser Apple Safari e (in passato) Google Chrome, JetStream si è di recente laureato alla sua seconda major release: JetStream 2 include ora 64 diversi benchmark individuali, una batteria di test eseguita in serie e utile a verificare le prestazioni del browser usato dall’utente nell’interpretazione ed esecuzione del codice JavaScript e WebAssembly.
Per avviare i test basta visitare la pagina principale del servizio, premere il pulsante Start Test
e attendere: JetStream 2 eseguirà i suoi 64 test in serie uno dopo l’altro, e alla fine del lavoro restituirà un punteggio che dovrebbe essere indicativo delle prestazioni complessive del nostro browser nell’uso delle “app web più avanzate”. Per i più curiosi, il sito offre anche una spiegazione dettagliata delle caratteristiche di ogni singolo test.
Nelle prove effettuate con Firefox Quantum 64.0 su un PC laptop dotato di Core i7 e GPU NVIDIA dedicata, l’esecuzione della suite di benchmark JetStream 2 ha richiesto circa 15 minuti di tempo e ha restituito un punteggio finale di 76,787. Secondo quanto si legge in rete, il fatto che gli sviluppatori di JetStream siano gli stessi di WebKit tenderebbe a favorire i browser basati su quest’ultimo engine. Nell’utilizzo di un servizio come JetStream, infine, è opportuno tenere in debita considerazione il fatto che non sempre le performance di un benchmark statico sono allineate a quelle del mondo reale.