Il nuovo editor di WordPress è una delle novità tecnologiche più discusse (e odiate) di sempre. Per fortuna, gli utenti che proprio non sopportano il paradigma “a blocchi” possono sempre tornare all’editor classico. E potranno farlo ancora per molti anni a venire.
La distribuzione di WordPress 5.0, lo scorso dicembre, ha segnato un autentico spartiacque nella community di WP: il team che gestisce lo sviluppo del CMS ha introdotto la versione preliminare – e piena di bug – di Gutenberg, un nuovo sistema di gestione dei contenuti che sostituisce l’editor classico per i post con un nuovo paradigma basato su “blocchi” riutilizzabili. Di fatto, Gutenberg è un progetto che non va giù a un bel po’ di utenti, webmaster e professionisti, e per fortuna è sempre possibile – come vedremo nel corso di questa guida – disabilitare l’editor a blocchi per tornare al passato. E restarci, volendo, anche per gli anni a venire.
Gutenberg: il problema
Il progetto Gutenberg è stato spinto, anzi imposto contro la volontà della community da Matt Mullenweg, fondatore originario del progetto WordPress e ora responsabile di The WordPress Foundation. Mullenweg è di fatto il “capo politico” di WordPress, gestisce il business (for profit) di WordPress.com e ha dimostrato di avere un potere decisionale senza precedenti sullo sviluppo di WordPress.org – l’anima open source di WP.
In passato Mullenweg ha sprecato un bel po’ di paroloni in merito alla “rivoluzione” Gutenberg, un tool paragonato all’invenzione della stampa a caratteri mobili sin dal nome che nelle intenzioni del tecnocrate avrebbe dovuto aprire una nuova “età dell’oro” nella creazione di siti e contenuti Web basati su WP. Di fatto, Gutenberg rappresenta il tentativo di WP.com di contrastare il business degli “editor visuali” che in questi anni si sono imposti come alternativa all’esperienza di editing classica – ancorché sotto forma di componenti aggiuntivi da installare in separata sede.
Nel tentativo di competere con gli editor visuali, Mullenweg si è inimicato un bel po’ di utenti e sviluppatori, che non a caso continuano a pubblicare stroncature (recensioni a 1-stella) quando non veri e propri insulti sulla pagina del plugin (ora obsoleto) di Gutenberg.
Gutenberg: le soluzioni
Chi lo ha già provato aggiornando la propria installazione di WordPress(.org) è ben consapevole di che cosa voglia dire avere a che fare con Gutenberg: il nuovo editor a blocchi è pensato per la gestione “visuale” dei contenuti, mentre può rappresentare un’autentica tortura per chi deve scrivere anche solo più di due “blocchi” testuali in croce. Non pariamo, poi, di chi era abituato a tarare manualmente il codice HTML nel vecchio editor: per loro il nuovo editor rappresenta un vero e proprio “game over” senza possibilità di appello. Fortunatamente una simile tortura si può mitigare, visto che la directory di plugin dedicati a Gutenberg offre più di una soluzione in grado di ripristinare l’editor classico di WordPress. Di seguito ne presentiamo due tra le più popolari.
Classic Editor
Ben consapevoli dell’accoglienza a dir poco problematica di Gutenberg in seno alla community, gli stessi sviluppatori di WordPress.org hanno saggiamente deciso di fornire un plugin in grado di ripristinare l’editor classico nel giro di un paio di click: una volta scaricato e installato sulla nostra installazione di WP, Classic Editor aggiunge due nuove voci alle Impostazioni
di Scrittura
del CMS tramite le quali è possibile selezionare l’editor classico al posto di quello a blocchi o passare da uno all’altro tramite uno switch. Classic Editor è al momento la soluzione più popolare alle frustrazioni e ai disagi scatenati dall’avvento di Gutenberg, con più di due milioni di installazioni ufficiali e un giudizio della community che più positivo non si potrebbe.
Disable Gutenberg
Un altro plugin anti-Gutenberg che acquista sempre più popolarità è poi Disable Gutenberg, tool che intende estirpare la malapianta dell’editor a blocchi ancora più radicalmente di quanto faccia Classic Editor. Il plugin offre la possibilità di cancellare qualsiasi traccia di Gutenberg dalla propria installazione di WP incluso l’invito a “provare Gutenbeg” visualizzato sulle versioni di WP precedenti alla 5.0, entrambe le opzioni sono disponibili (e abilitate di default) in una nuova sezione delle Impostazioni in seguito all’installazione del componente aggiuntivo. Al momento il risultato pratico è lo stesso ottenuto da Classic Editor, ma in futuro le cose potrebbero cambiare in modo radicale…
Il futuro NON è Gutenberg
Parlando di futuro, la situazione degli utenti che non possono vivere assieme a Gutenberg si fa nebulosa: gli sviluppatori di Automattic sostengono di voler supportare Classic Editor “almeno” fino al 2022, data entro la quale tutta l’utenza dovrebbe passare al nuovo editor a blocchi che lo voglia o meno. Ma lo sviluppatore di Disable Gutenberg ha già dichiarato la propria intenzione di continuare ad aggiornare il suo plugin ben oltre quel termine, e come quasi tutte le iniziative recenti di Automattic/Mullenweg il minacciato abbandono dell’editor classico di WordPress somiglia molto alla pura e semplice propaganda.
Sia l’editor classico che Gutenberg sono infatti basati su TinyMCE, un editor HTML WYSIWYG usato su un gran numero di progetti software fuori e dentro il Web. TinyMCE è in circolazione dal 2004, e il suo futuro NON dipende dalla volontà di Mullenweg o dal business di WordPress.com. Nella peggiore delle ipotesi, come confermato dagli stessi sviluppatori impegnati sul progetto, qualora Classic Editor e Disable Gutenberg smettessero di funzionare sarebbe sempre possibile installare TinyMCE “puro” (come componente aggiuntivo o sotto altra forma) e ripristinare l’editor classico su qualsiasi sito WP.org. Con buona pace della “rivoluzione” promessa da Mullenweg di cui, al momento, non si vede nemmeno l’ombra.