Per quanto Internet e il Web offrano una quantità sterminata di contenuti e di stimoli per lo svago e l’approfondimento, non è raro imbattersi in siti o pagine che vorremmo assolutamente consultare ma che al momento non risultano accessibili per un problema al server, un errore nel codice o per qualsiasi altra ragione. In casi del genere, il primo passo da compiere per tentare di raggiungere comunque la pagina che ci interessa è rivolgerci alla copia della cache di Google.
Oltre a gestire il motore di ricerca Web più popolare, infatti, sui server di Mountain View vengono periodicamente archiviate copie temporanee dei siti indicizzati dal suddetto search engine. La “copia cache” di un sito è accessibile direttamente dai risultati delle ricerche, ma possiamo raggiungerla ancora più velocemente aggiungendo il prefisso cache:
direttamente dalla barra degli indirizzi del browser. Digitando cache:https://www.pcprofessionale.it
e premendo Invio
otteniamo ad esempio il risultato illustrato di seguito.
Non tutte le pagine Web indicizzate da Google offrono una copia cache esattamente identica all’originale, e nel peggiore dei casi ci verrà comunque dato modo di accedere a quei contenuti che tanto volevamo consultare a dispetto di un server traballante o temporaneamente non disponibile. La copia cache di Google include in genere la possibilità di visionare la versione completa, quella testuale e persino il codice sorgente di un sito Web.
Il “trucco” del prefisso cache: funziona su Mozilla Firefox, Apple Safari e Google Chrome, e richiede prevedibilmente che Google sia impostato come motore di ricerca predefinito oppure che sia l’engine attualmente selezionato per le ricerche. Come vedremo in una guida futura, esistono altri metodi per accedere a pagine Web inaccessibili o non più disponibili qualora la cache di Google fallisse nell’obiettivo.