L’elaborazione dell’audio digitale è un’operazione da tempo alla portata di qualunque personal computer: la potenza di calcolo necessaria, anche nel caso dell’editing multitraccia, è oggi solo una piccola parte di quella che le moderne Cpu mettono a disposizione. La sezione audio è ormai dotazione standard di ogni Pc, e spesso la sua qualità è più che accettabile; in ogni caso si possono reperire a cifre del tutto contenute adattatori audio di terze parti, sotto forma di scheda interna per i sistemi desktop o di interfaccia esterna collegabile via Usb. Anche sul fronte del software la situazione è rosea: c’è una vasta scelta di editor audio per tutte le esigenze e tutte le tasche. Ma se per l’hardware bisogna per forza spendere soldi, nel caso del software non è così: esistono anche applicativi validi e gratuiti, tra i quali spicca Audacity.
di Nicola Martello
Audacity (audacity.sourceforge.net) è un programma open source, rilasciato sotto la Gnu General Public License e disponibile per Windows, OS X, Linux e Unix anche in versione italiana. Si tratta di un potente editor audio multitraccia, il cui sviluppo è stato iniziato nel 2000 da due studenti della Carnegie Mellon University, Dominic Mazzoni e Roger Dannenberg. La major release 2.0 è stata rilasciata a marzo 2012, mentre la versione più recente, la 2.0.6, è arrivata a fine dello scorso settembre.
Audacity non può certamente rivaleggiare con gli editor audio commerciali più costosi, che spesso hanno prezzi di svariate centinaia di euro, ma non è per nulla un software rudimentale. Al contrario, si tratta di un programma potente e flessibile, in grado di soddisfare le esigenze di molti utenti. In questo articolo ne esamineremo le caratteristiche e poi lo vedremo al lavoro in qualche caso pratico. L’interfaccia del programma appare ordinata e conforme allo stile grafico di questo tipo di software: i comandi sono allineati in alto, gran parte dello schermo è dedicata alle tracce con la forma d’onda o lo spettrogramma dei suoni (quest’ultima rappresentazione è ideale per individuare visivamente i disturbi impulsivi, come i clic e i toc) e in basso si trovano le indicazioni temporali della parte selezionata.
L’aspetto delle icone è decisamente datato, come spesso accade con i software gratuiti, ma questo non è certo un problema. Semmai è più fastidiosa la mancanza di un pulsante per l’esecuzione a ciclo continuo del brano: per attivarla è necessario premere contemporaneamente i tasti Shift e Space. Anche l’interfaccia del nuovo mixer – completo di indicatori grafici del volume (Vu meter) delle tracce attive – non è proprio impeccabile: è un pannello completamente indipendente, e quando è sovrapposto alla finestra principale di Audacity scompare alla vista non appena si fa clic in quest’ultima. Di conseguenza bisogna spesso disporlo di lato, a mano.
Audacity in ogni caso è un tool decisamente versatile e offre praticamente tutti gli strumenti necessari per registrare, modificare e migliorare l’audio digitale. Innanzitutto permette di registrare dal vivo anche mentre sono in riproduzione le tracce già caricate. Comoda è anche la possibilità di programmare in anticipo la registrazione oppure di farla partire quando viene rilevato un segnale in ingresso. Solo con Windows Vista, 7 e 8, Audacity permette poi di catturare l’audio generato da un altro software, compreso il browser Web.
Se la scheda audio lo consente, Audacity gestisce sia la cattura multicanale sia il campionamento ad alta risoluzione: fino a 384 kHz con risoluzione di 16, 24 o 32 bit a virgola mobile. In fase di editing l’utente ha a disposizione tutti gli strumenti di base, per tagliare, copiare, incollare, introdurre dissolvenze, equalizzare, potenziare i bassi, e filtrare frequenze specifiche. Le operazioni sono applicabili a più tracce in un sol colpo, grazie all’opzione di sincronizzazione. Audacity supporta poi gli effetti Vst, ma solo quelli a 32 bit. Lo strumento Inviluppo permette di disegnare variazioni di volume lungo l’intera traccia, in maniera rapida e intuitiva tramite il mouse oppure una penna e un dispositivo touch (un tablet o una tavoletta grafica). Più sofisticate sono le funzioni di alterazione dell’altezza (pitch) e del tempo, applicabili insieme o separatamente: bastano pochi clic e i risultati sono di ottima qualità grazie al motore di rendering che lavora a 32 bit in virgola mobile. (…)
Trovate l’articolo completo su PC Professionale di gennaio 2015