Il Movimento Difesa dei Cittadini (MDC) si è rivolto all’Antitrust per sollecitare l’apertura di un’istruttoria relativa all’errore 53. Non sono bastate le scuse della Mela di Cupertino e la pach distribuita nelle scorse settimane. Le migliaia di utenti che si sono visti bloccare dall’errore 53 gli iPhone 6, 6 Plus, 6S e 6S Plus ai quali era stato sostituito Touch ID o lo schermo in un posto diverso da un Apple Store o centro assistenza autorizzato, non si accontentano.
Partite le prime denunce e la minaccia di una class action, Apple infatti si era subito scusata ufficialmente e aveva fornito oltre a una patch, la disponibilità a un rimborso per eventuali riparazioni fuori garanzia. Il Movimento Difesa dei Cittadini si è comunque rivolto all’Antitrust sostenendo che si è trattato di pratica commerciale scorretta. A sostegno di questa tesi la mancanza di un avviso della limitazione di utilizzo del dispositivo in relazione a questo tipo di errore irreversibile e l’assenza, ad oggi, di istruzioni semplici e comprensibili su come risolvere il problema. (Questa la pagina con le indicazioni di Apple)
Così evidenzia il MDC in una nota: “Nonostante il nuovo aggiornamento, rileviamo l’assenza di una indicazione precisa sul portale del supporto per permettere ai consumatori di operare sull’errore 53 e come ottenere il rimborso dei soldi spesi per la riparazione. L’utente si trova di fronte otto opzioni e pur accedendo alla specifica sezione “Riparazione danni fisici” – “Argomento non elencato”, si trova a ricevere una mail automatica che rinvia ad un software di diagnostica da installare con il conseguente accesso a tutti i dati del dispositivo”.
Obiettivo del Movimento Difesa dei Cittadini è quello di ottenere informazioni più chiare da parte di Apple sul fronte rimborsi, e il pagamento di un indennizzo per la prolungata inutilizzabili degli iPhone.