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Notebook con il Turbo: cinque modelli in prova

Davide Piumetti | 4 Febbraio 2011

I prodotti in prova Abbiamo ricevuto in laboratorio due notebook con Gpu di ultima generazione, basati su Nvidia Geforce GT […]

I prodotti in prova

Abbiamo ricevuto in laboratorio due notebook con Gpu di ultima generazione, basati su Nvidia Geforce GT 425M e ATI Mobility Radeon HD 5850, più altri modelli con chipset appartenenti alle precedenti generazioni per un confronto di massima. Le macchine sono molto eterogenee tra loro, inevitabilmente con Cpu differenti, benché tutte di classe Intel Core i5/i7, anche di tipo quad core. La dimensione del display è sempre di 15,6 pollici, con risoluzione nativa di 1.366×768 punti. Tutte le prove sono state eseguite con sistema operativo Windows 7 Home Premium a 64 bit; quando il tipo di test lo ha permesso, abbiamo impostato la modalità  DirectX11 per le Gpu che la supportano.

Il primo aspetto che emerge è che un chip di precedente generazione come il Geforce GTS 360M dotato di memoria Gddr5 è in grado di battere agevolmente una soluzione più recente dotata però di memoria Ddr3. È vero che i due notebook di Asus e Acer non sono direttamente paragonabili tra loro, essendo il primo chiaramente orientato al gaming e dotato tra l’altro di un processore quad core; non si può fare a meno di notare però come il divario di prestazioni sia a volte del doppio. Confermiamo quindi l’importanza del tipo di Ram a corredo della Gpu, specie su un portatile espressamente votato ai giochi.

Spostandoci su una fascia più bassa, si nota che il Radeon HD 5650 del notebook Aspire Ethos 5943 sia molto vicino ai risultati del Geforce GT 425M, con entrambi i chip dotati di 1 Gbyte di memoria Ddr3. Da sottolineare la differenza del processore, un Core i5 nel primo caso e un Core i7 nel secondo, che suggerisce un ottimo potenziale del Radeon HD 5650.

Altra considerazione, una Gpu di fascia piuttosto bassa come il Geforce GT 330M è comunque in grado di offrire un decente livello di prestazioni con i giochi, a patto di utilizzare risoluzioni basse (assolutamente non oltre quella nativa, pari a 1.366×768 punti), nessun antialiasing e pochi effetti grafici. D’altro canto, anche la soluzione più evoluta con cui abbiamo avuto a che a fare viene facilmente superata da un banale Pc desktop con scheda grafica di fascia media.

A parte l’eccezione rappresentata dal notebook Packard Bell, quello con la grafica più modesta, tutti gli altri hanno mostrato un’autonomia delle batterie sostanzialmente inferiore alla media generale, con durate intorno alle tre ore di utilizzo continuo. Una conferma che elevate prestazioni grafiche e mobilità  non vanno quasi mai d’accordo.

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