Meta sotto accusa: gli abbonamenti senza pubblicità violano le norme UE?
Il servizio di abbonamento senza pubblicità di Meta Platforms, introdotto per gli utenti europei, è sotto esame per presunte violazioni delle leggi dell’Unione Europea sulla privacy, sui consumatori e sulle norme antitrust. L’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) ha sollevato preoccupazioni, affermando che il servizio potrebbe essere progettato per favorire gli interessi di Meta piuttosto che offrire una scelta equa agli utenti.
Meta, che gestisce piattaforme come Facebook e Instagram, ha lanciato un servizio a pagamento nel 2023 per offrire un’esperienza senza pubblicità e annunci meno personalizzati. Tuttavia, secondo il BEUC, queste modifiche sono insufficienti e non affrontano il problema di fondo: la mancanza di un consenso libero e informato al trattamento dei dati personali.
Il BEUC ha evidenziato che:
- Gli utenti sono spinti verso il sistema di annunci comportamentali di Meta attraverso pratiche fuorvianti e termini poco chiari.
- Non esiste una reale possibilità per gli utenti di rifiutare il trattamento dei propri dati personali senza subire una degradazione del servizio.
- Meta non limita adeguatamente la quantità di dati raccolti, violando il principio di minimizzazione dei dati previsto dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
Il BEUC ha sollecitato le autorità di tutela dei consumatori e dei dati, oltre alla Commissione Europea, a esaminare rapidamente la politica di Meta e ad adottare misure efficaci. La questione è aggravata dall’accusa che il servizio senza pubblicità rappresenti una scelta binaria, in contrasto con il Digital Markets Act dell’UE.
Meta ha replicato che i cambiamenti introdotti sono una risposta alle richieste regolamentari, ma rimangono forti dubbi sulla loro conformità alle normative UE.