La fine del 2020 segnerà anche la “morte” di Adobe Flash, una tecnologia che ha fatto la storia del multimedia sul Web e che ora viene progressivamente abbandonata da tutte le principali aziende tecnologiche. Chi invece non intende abbandonare Flash, anzi rilancia con il supporto “perenne” del formato è l’Internet Archive (IA).
L’organizzazione no-profit statunitense è da tempo impegnata a preservare la storia della tecnologia e dei “manufatti” telematici, e Flash si inserisce a pieno in questa missione grazie all’emulatore in via di sviluppo noto come Ruffle. La libreria software dell’IA può già contare su circa 850 contenuti in Flash, Ruffle non è (al momento) compatibile al 100% con tutte le sue funzionalità ma permette di accedere di nuovo alle animazioni, i giochi casual e i “giocattoli” che hanno fatto la storia del formato.
Come spiega Jason Scott sul blog ufficiale dell’Internet Archive, Flash ha avuto il suo più autentico momento di gloria alla fine degli anni ’90. Un periodo in cui l’esigenza di “multimedialità” in rete ha investito il Web come un tornado, portando alla proliferazione di animazioni e piccoli capolavori di interattività in grado di consumare poca banda ma generando anche fastidi e problemi senza fine a causa dell’advertising e delle vulnerabilità di sicurezza.
Ora che anche Adobe, la principale responsabile dell’instabilità e della scarsissima qualità della piattaforma negli ultimi anni, si è convertita ad HTML5 e alle altre tecnologie “standard” del Web, è quasi giunto il tempo di dire addio a Flash. Grazie all’Internet Archive, e al lavoro instancabile di chi ha organizzato i lavori di preservazione (senza emulazione e in maniera nativa) già da tempo, i manufatti in Flash continueranno a essere accessibili per molti anni a venire.