Pochi giorni fa il portale di annunci di affitti online Airbnb ha pubblicato una lettera aperta con lo scopo di convincere bed and breakfast e hotel a staccarsi dai due siti di prenotazione di viaggi online attualmente più diffusi.
I motivi che dovrebbero spingere i privati ad usufruire dei servizi della società di San Francisco sarebbero le commissioni, molto più basse rispetto a quelle di Expedia e Booking, e un servizio molto più affidabile ed efficiente.
Airbnb ha infatti rilasciato un sondaggio, nel quale si afferma che i proprietari di hotel medio-piccoli sono insoddisfatti dei servizi di cui attualmente usufruiscono.
“La maggior parte dei proprietari di questi hotel crede che le commissioni addebitate da siti di prenotazione come Booking.com, Hotels.com e Expedia siano troppo alte, e inoltre non è consapevole del fatto che in genere sono soggetti a tariffe più elevate rispetto alle grandi catene presenti in queste piattaforme”, si legge nel sondaggio fatto dalla società di ricerca David Binder.
Partito come una startup che permetteva ai surfisti di affittare letti in California per il fine settimana, ora Airbnb conta circa 4,5 milioni di case in affitto in oltre 81.000 città del mondo. Con la crescita esponenziale della compagnia sono cresciuti anche i controlli da parte delle autorità di competenza delle singole città.
I legali dell’azienda si sono quindi trovati a dover combattere contro i governi locali di tutti i continenti da San Francisco a New York, passando per Londra e Venezia. Sebbene ne sia uscita quasi sempre vittoriosa, la compagnia ha dovuto ridimensionare le sue offerte per adeguarsi alle stesse leggi che regolamento le attività degli hotel.
Per questo motivo Airbnb ha bisogno di ripensare la propria attività per rimanere competitiva, e per farlo ha deciso di attirare alcuni tra i circa 2 milioni e mezzo di hotel presenti su Booking.com e Expedia, offrendo loro un taglio di costi dal 9 al 15% sulle singole prenotazioni.
“Molto spesso ci è stato detto dai piccoli imprenditori che le tariffe applicate dagli agenti di viaggio come Expedia e Booking – che possono arrivare fino al 30% – sono troppo alte per i loro affari”, ha scritto Airbnb nella sua lettera aperta. La compagnia quindi non è stata timida nell’ammettere di voler cominciare una gara alla miglior offerta contro questi operatori storici del settore.
“È chiaro a tutti quali siano i nostri principali concorrenti: Expedia e Booking.com” ha dichiarato lo scorso mese il CEO Brian Chesky al sito specializzato Phocuswire.