Come ipotizzato a metà luglio, la Commissione Europea ha presentato appello contro la decisione del Tribunale europeo che ha stabilito l’assenza di aiuti fiscali ricevuti da Apple in Irlanda. Il caso verrà ora esaminato dalla Corte di giustizia europea.
In base all’indagine avviata nel 2014 e conclusa ad agosto 2016, la Commissione Europa aveva stabilito che Apple ha usufruito di aiuti di stato, in quanto non ha pagato 13 miliardi di euro in tasse. Ciò è conseguenza di un accordo tra l’azienda di Cupertino (in particolare le sue filiali irlandesi) e il governo che, secondo la Commissione, rappresenta un vantaggio fiscale e quindi un atto lesivo della concorrenza.
Margrethe Vestager, Vice Presidente della Commissione e Commissario europeo per la concorrenza, ritiene che “il Tribunale abbia commesso diversi errori di diritto“, pertanto è stato presentato appello alla Corte di giustizia. Il Tribunale europeo aveva respinto la richiesta della Commissione, in quanto non era stato provato che l’accordo tra Apple e le autorità irlandesi rappresenti “un vantaggio economico selettivo” e quindi un aiuto di stato.
La Vestager ha dichiarato che, sebbene gli stati membri abbiano la competenza per determinare la propria legislazione in materia fiscale, devono farlo nel rispetto del diritto dell’Unione Europea:
Se gli stati membri concedono a determinate società multinazionali vantaggi fiscali non disponibili ai loro rivali, ciò danneggia la concorrenza leale nell’Unione europea, in violazione delle norme sugli aiuti di stato. Dobbiamo continuare a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per garantire che le aziende paghino la loro giusta quota di tasse. In caso contrario, le finanze pubbliche dei cittadini sarebbero privati dei fondi per investimenti necessari.
Ovviamente Apple la pensa diversamente. Questa è la dichiarazione rilasciata da un portavoce:
Il Tribunale ha categoricamente annullato il caso della Commissione a luglio e da allora i fatti non sono cambiati. Questo caso non ha mai riguardato quante tasse paghiamo, piuttosto dove siamo tenuti a pagarle. Esamineremo il ricorso della Commissione quando lo riceveremo, ma ciò non modificherà le conclusioni fattuali del Tribunale, che dimostrano che abbiamo sempre rispettato la legge in Irlanda, come facciamo ovunque operiamo.