Il geniale matematico inglese farà la sua comparsa su una nuova banconota da £50 in arrivo nei prossimi anni. Un altro riconoscimento tardivo dal paese che l’ha costretto al suicidio.
La Banca d’Inghilterra ha scelto Alan Turing come soggetto da rappresentare sulla sua nuova banconota da 50 sterline, una selezione tra 1.000 diversi candidati che ha alla fine surclassato altri nomi papabili del calibro di Stephen Hawking, Charles Babbage e Ada Lovelace. Il contributo di Turing alla storia della tecnologia è innegabile, così come il comportamento a dir poco punitivo delle autorità dell’epoca per via delle sue preferenze sessuali.
Nato nel 1912, Alan Turing è universalmente considerato il padre della moderna scienza informatica e dell’intelligenza artificiale: il test che porta il suo nome continua a rappresentare il benchmark in grado di stabilire la differenza tra l’IA a base di algoritmi informatici e una persona in carne e ossa. Tra i lavori seminali di Turing c’è anche il contributo alla decrittazione dei messaggi cifrati scambiati dai nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale, per mezzo delle macchine Enigma.
Nonostante il suo indubbio genio, e la partecipazione allo sforzo di decrittazione di Enigma presso il Bletchley Park che ha contribuito alla vittoria degli Alleati sull’Asse, Turing dovette alla fine subire l’onta della condanna (nel 1952) per “indecenza” per il solo fatto di essere omosessuale: costretto alla castrazione chimica, si spegnerà nel 1954 in quello che viene considerato un suicidio mangiando una mela al cianuro.
La nuova banconota inglese da £50 dovrebbe quindi rappresentare una sorta di riparazione al comportamento censorio e brutale delle autorità britanniche del secolo scorso, un secondo atto di ammenda dopo il “perdono reale” (alla memoria) ricevuto ufficialmente nel 2013.
La nuova banconota da 50 sterline entrerà in circolazione nel 2021, e includerà la seguente citazione di un’intervista rilasciata da Turing al Times nel 1949: “Questo è soltanto l’anticipo di ciò che sta per arrivare, e soltanto l’ombra di ciò che sarà.”