A distanza di due anni dall’apertura dell’indagine da parte dell’autorità antitrust UE nei suoi confronti, Amazon avrebbe infine deciso di cambiare alcune clausole presenti nella contrattualistica relativa agli e-book, una mossa appunto necessaria per – come ha fatto sapere Margrete Vestager (Commissione UE) – non incorrere in eventuali accuse di concorrenza sleale.
In particolare, sono i capitoli relativi al modello di business, la pubblicazione dei dati, la policy relativa alle promozioni, nonché le commissioni e i prezzi all’ingrosso ad aver attirato l’attenzione dell’autorità UE, spingendo ora Amazon a rivedere le sue scelte che, comunque, fanno sapere da Seattle, non erano state concepite per essere contro i consumatori.
L’azienda di Jeff Bezos, infatti, ha fatto sapere che quelle prescrizioni erano state decise per sostenere lo sviluppo di un ecosistema nato dal nulla. Con la sottoscrizione definitiva dell’accordo, Amazon potrà quindi mettere definitivamente la parole fine su una vicenda che, se avesse visto concretizzate le accuse, avrebbe potuto provocare una sanzione fino al 10 percento del suo fatturato globale.