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Android 11, tre funzionalità facoltative

Luca Colantuoni | 29 Giugno 2020

Android Google

I futuri dispositivi con Android 11 potrebbero non avere tre funzionalità del sistema operativo, tra cui la sezione riservata alle notifiche delle conversazioni.

La prima beta di Android 11 è stata distribuita all’inizio del mese per i Google Pixel e nei giorni successivi è arrivata anche su OnePlus 8/8 Pro e Oppo Find X2/X2 Pro. Il sistema operativo include diverse nuove funzionalità, ma non tutte saranno disponibili sui futuri smartphone, in quanto considerate facoltative.

Android 11 e il nuovo CDD

Android è un sistema operativo open source con licenza Apache 2.0, quindi chiunque può apportare modifiche al codice. Tuttavia i produttori che vogliono utilizzare i Google Mobile Services (GMS) devono rispettare i requisiti indicati nel CDD (Compatibility Definition Document), un documento che elenca le funzionalità obbligatorie, quelle consigliate e quelle vietate. Il CDD di Android 11 non è ancora disponibile (verrà pubblicato a settembre), ma uno sviluppatore ha condiviso una copia preliminare del documento che svela le funzionalità facoltative, tra cui la nuova sezione Conversazioni.

In Android 11 è stato modificato il pannello delle notifiche per evidenziare quelle relative alle app di messaggistica che vengono mostrate appena sotto le notifiche critiche. L’utente può quindi trovarle più facilmente e rispondere direttamente senza aprire l’app. Purtroppo la sezione Conversazioni non sarà presente su tutti i dispositivi, in quanto non obbligatoria. Google vuole lasciare agli OEM la libertà di personalizzare il pannello delle notifiche.

Un’altra nuova funzionalità di Android 11, considerata facoltativa, è quella che permette di controllare i dispositivi smart presenti nell’abitazione attraverso l’interfaccia visibile premendo il pulsante di accensione. La decisione di Google era piuttosto prevedibile, in quanto alcuni produttori utilizzano app specifiche per accedere alle loro piattaforme per la smart home (ad esempio SmartThings di Samsung).

La terza funzionalità non obbligatoria, ma consigliata, è quella che consente alle app di memorizzare i documenti personali, come la patente di guida. Questi dati sensibili devono essere conservati nel Trusted Execution Environment (TEE) del processore principale o in un chip dedicato, come il Titan M di Google.