Dopo battaglie legate alla privacy si scopre non solo che Twitter controlla i suoi utenti anche quando off ma che Google localizza anche con GPS spento.
L’indiscrezione arriva da Quartz che, in modo molto sicuro afferma che chiunque abbia uno smartphone Android con sistema operativo Google può essere rintracciato in qualsiasi momento, finanche con GPS spento. Infatti, una volta che il dispositivo è connesso ad internet invierebbe automaticamente i dati ai server di Google.
Infatti, il sistema operativo sembra essere in grado di rintracciare ogni spostamento dei suoi dispositivi e questo certamente va contro le norme della privacy o la volontà degli utenti. A dar credito a questa polemica è il colosso Mountain View che dal 2007 raccoglie la posizione da cui si connettono i suoi utenti e manda tutto ai server.
Ma Google come ha risposto a tale accusa? Se volessimo analizzare i punti contenuti nella dichiarazione di policy che compare ai soggetti che posseggono uno smartphone Android nel momento del primo utilizzo troveremmo una risposta, implicita, nel seguente periodo: “Quando usi i servizi di Google, noi potremmo raccogliere e processare informazioni riguardo la tua localizzazione. Usiamo diverse tecnologie per determinarla, incluso l’indirizzo IP, il Gps e altri sensori che potrebbero, ad esempio, fornire a Google dati sui dispositivi vicini a te, wifi e ripetitori”.
Inoltre, una dichiarazione coincisa e breve giunta a Quartz dal colosso del web non placa i dubbi sollevati: “niente di illegale, è utile per gestire i messaggi e le notifiche”. Poche spiegazioni dunque, nessun allarmismo. Così pare.