Il mercato dei device indossabili è destinato a moltiplicarsi per dieci nei prossimi cinque anni. Nel 2018, dicono gli analisti di Juniper Research verranno distribuiti in tutto il mondo quasi 130 milioni di dispositivi smart come orologi, bracciali e occhiali con un giro d’affari che passerà dagli attuali 1,4 miliardi di dollari quest’anno ai 19 miliardi di dollari entro il 2018.
Se oggi la cosiddetta wearable technology è rappresentata per i consumatori da oggetti “nice to have”, oggetti cioè graditi dei quali si può tranquillamente fare a meno, in un futuro molto vicino i dispositivi da indossare si trasformeranno in un vero e proprio “must have”. Gli orologi e gli occhiali intelligenti non solo saranno indispensabili ma saranno anche oggetti di uso quotidiano da possedere assolutamente, come lo sono oggi gli smartphone e i tablet.
Per questo motivo sembra molto difficile che Google, dopo aver accelerato improvvisamente con la realizzazione dei Google Glass, resti alla finestra ad osservare il mercato degli smart watch popolarsi velocemente. Tanto più che sia Samsung sia Sony hanno dimostrato che già oggi c’è terreno fertile. E le voci che si sono intensificate proprio nell’ultimo periodo sembrerebbero confermare l’imminente impegno di Big G nel settore con il brand Nexus.
Per avere la meglio sui diretti concorrenti già attivi nel settore degli smart watch, dicono gli esperti del settore, Google dovrà però risolvere alcuni elementi di fondo emersi dai primi mesi d’uso di questi nuovi gingilli tecnologici. Il suo prodotto non solo dovrà funzionare con la maggior parte degli smartphone in commercio ma dovrà anche garantire il funzionamento anche quando sarà scollegato dal terminale al quale è associato.
Ultimo aspetto, il design. Gli smart watch così come gli smart glass in quanto oggetti da indossare, dovranno essere curati nei minimi dettagli anche nella forma oltre che per la tecnologia. Per essere anche solo vagamente belli, oltre che funzionali, e attirare il pubblico femminile oltre a quello maschile degli iper tecnologici, sarà indispensabile coinvolgere nei progetti i numerosi designer che da anni sfornano oggetti di grande pregio.
Work in progress
Secondo esperti del settore, per il progetto di Google sarebbe solo questione di mesi. Poco tempo fa, infatti, BigG ha acquistato Wimm, una società specializzata che ha concentrato il suo impegno proprio nello sviluppo di una serie di prototipi basati su Android. Queste attività potrebbero confluire nei team di sviluppo di Motorola, il “braccio armato” di Google nel segmento smartphone, oppure in una divisione nuova che si occupi dello sviluppo e della produzione, esattamente come è avvenuto per il Google Glass.
In base a una recente indagine condotta da The Wall Street Journal il nuovo GoogleWatch sarebbe basato su una versione dedicata di Android (forse la stessa impiegata sui Glass) e Google Now, la funzione di controllo vocale per la gestione delle informazioni e dei servizi (per esempio la posta elettronica) che si contrappone ad Apple Siri. Certo è che lo stesso KitKat 4.4 potrebbe essere il candidato ideale, visto che gli ingegneri di Google hanno ridotto all’osso il kernel dell’Os in modo da farlo girare anche su dispositivi e terminali poco potenti.