Per chi ancora non lo sapesse, Android è il nome del sistema operativo per smartphone, Mid e netbook sviluppato dal consorzio Open Handset Alliance. Quest’ultimo è capitanato da Google e conta più di 30 aziende del calibro di Intel, Nvidia, Qualcomm, HTC, Motorola, Asus, Samsung. Il suo punto di forza sta nel fatto di essere open source: chiunque può scrivere applicazioni utilizzando un Sdk (Software Development Kit) gratuito per poi distribuirle online tramite l’Android Market. L’HTC Magic, oggetto di questa prova, è disponibile da aprile tramite Vodafone, mentre Tim ha reso disponibile in Italia il modello HTC Dream, leggermente più ingombrante ma dotato di una tastiera Qwerty a scorrimento e di una batteria più capiente. In seguito Tim ha messo a listino entrambi i modelli.
In lungo e in largo
Il sensore di posizione ruota l’immagine a seconda di come si tiene il telefono.
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Il Magic è uno smartphone 3G con modalità full touch, vale a dire che l’interazione con l’interfaccia utente avviene esclusivamente con le dita. Il suo modello di utilizzo prevede una connessione a Internet always-on, sempre attiva, per sfruttare al meglio i servizi di Google con i quali vi è una massiccia integrazione. A questo scopo Vodafone ha reso disponibile una serie di promozioni tariffarie, consistenti in un pacchetto completo con il telefono e un piano dati flat o semi flat. Vedremo meglio in seguito le tariffe. Nella confezione si trovano il telefono, un cavetto Usb, il caricabatteria, gli auricolari stereo, una scheda MicroSD da 8 Gbyte e una custodia piuttosto semplice. Viene inclusa una Sim Card con 5 Euro di credito telefonico e una guida rapida su carta; il manuale completo è nella scheda MicroSD.
Esteticamente il Magic si presenta con linee molto morbide e una finitura interamente bianca lucida, rispettando in pieno lo stile di Google. Il design è molto semplice e a nostro avviso è meno ricercato di quello dell’iPhone. Lo stile del telefono Apple è molto più hi-tech e almeno da questo punto di vista, HTC può ancora migliorare parecchio. Paradossalmente la linea dell’iPhone è quella che tra i due risulta più pulita (oltre che più sottile), e siamo sicuri che i designer di HTC ce l’abbiano messa tutta per cercare l’armonia tra le forme. Nulla da dire invece sui materiali, che appaiono resistenti.
Anteriormente spicca il grosso display da 3,2 pollici di tipo capacitivo, con risoluzione di 320×480 punti e caratterizzato da luminosità e nitidezza molto buone.
In basso troviamo una serie di tasti meccanici e anche una piccola trackball con pulsante, tipo quella presente sui terminali BlackBerry. La presenza dei tasti meccanici (sei in tutto: Home, menu, annulla, cerca, accetta/chiudi chiamata) rappresenta a nostro avviso un plus che offre maggiore sicurezza psicologica a chi non ha mai usato un dispositivo full touch.
Sul lato sinistro è presente inoltre il controllo per il volume. In basso troviamo il connettore Ext-Usb: si tratta di un mini Usb 2.0 che porta anche i segnali audio.
Manca una presa jack da 3,5 mm e questo ci sembra un grande limite su un telefono multimediale, che tra l’altro obbliga ad usare gli auricolari di HTC.
La copertura posteriore, col logo Google in bella vista, viene via senza difficoltà e permette di accedere alla batteria rimovibile da 1.340 mAh e alla scheda MicroSD, che può essere rimossa in ogni momento. Per cambiare la Sim Card è necessario invece rimuovere la batteria. La fotocamera posteriore da 3,2 Mpixel è priva di flash e fornisce foto di discreta qualità , né migliori né peggiori rispetto a prodotti con un componente analogo. Su un telefono così recente sarebbe stato comunque lecito attendersi una qualità degli scatti superiore.
Osservando la dotazione hardware si può dire che al Magic non manchi nulla. L’apparato radio è di tipo Gsm quad band, con supporto a Gprs/Edge. Per quanto riguarda le reti 3G è compatibile con Umts, Hsdpa a 7,2 Mbps in downlink e Hsupa a 2 Mbps in uplink (queste ultime due tecnologie si possono racchiudere sotto la sigla Hspa).
La qualità delle chiamate è molto buona, con un audio normalmente limpido e privo di disturbi. La tenuta del segnale è stabile, anche in situazioni critiche.
Per quanto riguarda la connettività di rete troviamo un’interfaccia Wi-Fi 802.11b/g anch’essa piuttosto affidabile, nonché Bluetooth 2.0 con Edr (Enhanced Data Rate) e supporto agli auricolari stereo.
Il Gps integrato è abbastanza veloce al primo aggancio del segnale, circa 15-20 secondi; può essere usato con il client Google Maps fornito in dotazione, compatibile anche con StreetView. È stata integrata anche una bussola digitale.
Per chi non si accontenta di Google Maps e desidera un vero navigatore con indicazioni passo-passo, Intrinsyc ha sviluppato Destinator 9 anche per Android. Da segnalare infine la presenza della radio Fm.
Il processore è di Qualcomm e funziona a 528 MHz, assicurando una buona velocità operativa in ogni frangente. La memoria interna può essere espansa tramite lo slot MicroSD, che accetta schede fino a 16 Gbyte.
La schermata iniziale è semplice ed efficace, ma soprattutto può essere personalizzata fino all’estremo. Android mette a disposizione tre schermate Home virtuali, da scorrere con le dita verso destra o sinistra, su ognuna delle quali possono essere posizionati collegamenti e widget a piacimento.
Una piccola linguetta in basso permette di accedere rapidamente all’elenco delle applicazioni installate. Di base sulla home troviamo la barra di ricerca di Google più una serie di link denominati Telefono, Contatti, Browser, Mappe, Market più un’icona per accedere ai servizi Vodafone.
Il Magic non dispone di modalità multi touch (non riconosce la pressione simultanea delle dita) e non restituisce alcun feedback alla pressione (sonoro o tattile). A volte non è chiaro se il tap su un’icona è andato a buon fine o meno. Col tempo ci si fa l’abitudine, ma tali mancanze hanno comunque un certo impatto sull’esperienza di utilizzo, specie se ancora una volta si fa un paragone con l’iPhone.
Le applicazioni sono rapide ad avviarsi e ben realizzate, pienamente ottimizzate per l’uso con le dita. I colori sono molto gradevoli e la risoluzione è sufficientemente alta da mantenere sempre nitidi gli elementi grafici complessi. Tenendo premuto il dito su un elemento appare un menu contestuale, in maniera simile a quanto avviene premendo il tasto destro del mouse su un’icona di Windows.
La tastiera virtuale a schermo può essere utilizzata in orizzontale o in verticale; il Magic è dotato di sensore di posizione che provvedere a ruotare l’immagine a seconda di come si impugna il telefono. In orizzontale i tasti diventano più ampi e sono più comodi da usare. La tastiera è molto simile a quella dell’iPhone e dopo un po’ di training diventa di uso affidabile e sufficientemente veloce. È però necessario farci l’abitudine. Il dizionario interno provvede a suggerire delle parole man mano che si procede nella scrittura. Il copia e incolla è pienamente supportato.
Il canale privilegiato di cui gode Google si nota bene osservando la gestione delle e-mail. Ci sono due client distinti, uno per Gmail, un altro per “il resto del mondo”. Il primo funziona molto bene e praticamente è possibile effettuare quasi tutte le operazioni consentite da Gmail. Il secondo è molto meno completo, ha solo le funzioni di base e non è certo un campione di efficacia.
Il vantaggio è che i servizi e-mail, contatti e calendario da ora in avanti saranno sempre sincronizzati con i server di Google. La posta di Gmail arriva direttamente in modalità push, senza nessun intervento da parte dell’utente.
Il browser Web è basato su tecnologia WebKit, alla base anche di Google Chrome e di Safari. Risulta molto pratico da usare, veloce nel rendering delle pagine e stabile. Le operazioni di zoom e scorrimento della pagina vengono effettuate in modo abbastanza intuitivo; anche in questo caso è necessario fare un po’ di pratica. Per Youtube e Picasa ci sono due client dedicati, abbastanza funzionali.
L’impressione complessiva che abbiamo avuto è di un sistema operativo riuscito, efficiente e veloce nonché molto stabile (mai avuto un crash durante le prove). Ha qualche spigolo da smussare qua e là , ma possiede anche un immenso potenziale di crescita. D’altronde siamo solo alla versione 1.5 di Android.
Considerando un utilizzo molto pesante del telefono, quasi sempre connesso a una rete Wi-Fi e saltuariamente a quella Hspa, abbiamo sperimentato un’autonomia di circa 20 ore continuate. Un risultato che può considerarsi discreto, comunque in grado di coprire un’intera giornata lavorativa. Limitando l’uso della rete Wi-Fi si può ottenere un po’ di autonomia in più. Il caricabatteria si collega direttamente alla porta Usb.
Per quanto riguarda i costi, il prezzo pieno dell’HTC Magic, senza vincoli tariffari, è di 449 Euro Iva inclusa. Sulla Sim Vodafone è possibile attivare una promozione settimanale che offre 500 Mbyte e costa 3 euro; per chi ha un abbonamento la promozione è mensile e offre 2 Gbyte al costo di 10 Euro. Ricordiamo che volendo evitare di comprare il Magic a prezzo pieno, si possono comunque sottoscrivere tre diverse tipologie di contratti biennali con Vodafone.
Quello di base costa 50 euro al mese e include 500 minuti di chiamate verso tutti, più altri 10 euro al mese per 2 Gbyte di traffico Internet. In questo caso il telefono viene a costare 149 Euro.
Da PC Professionale di luglio 2009