“Google ha avuto un ottimo trimestre, con oltre 14 miliardi di dollari di fatturato e una crescita del 19% rispetto allo stesso periodo del 2012”. Così ha commentato Larry Page, Ceo di Google, i risultati del secondo trimestre 2013, aggiungendo anche che “la sfida del mobile e il passaggio da un display unico a molteplici schermi (smartphone, tablet, console, ) sta creando enormi opportunità anche per Google”.
Analizzando la composizione del fatturato, gli ads fruttano a Google 13,11 miliardi di dollari,e pesano per il 93% del fatturato consolidato, + 20% rispetto al trimestre precedente. I siti di proprietà del network Google incidono per il 68% sul fatturato (8,87 miliardi di dollari) mentre i siti partner hanno generato guadagni per 3,19 miliardi e incidono per il 24% sul fatturato complessivo del gruppo.
Sul secondo trimestre 2013, i costi di acquisizione del traffico (TAC) sono risultati pari a 3 miliardi di dollari e rappresentano il 25% del fatturato proveniente dagli ads.
L’utile operativo si è attestato sui 3,12 miliardi di dollari, ed è pari al 22% del fatturato; rispetto al 2012 è diminuita l’incidenza sul fatturato, lo scorso anno l’utile operativo nel secondo trimestre era stato pari a 3,24 miliardi di dollari, il 27% del fatturato.
Google realizza ormai il 55% del suo fatturato al di fuori degli Stati Uniti con gli UK che da soli pesano per il 10% (1,32 miliardi di dollari). Anche nel secondo trimestre è continuato a diminuire il costo medio per clic (che include i click correlati agli ads presenti sui siti di Google e dei suoi partner) che è sceso del 6% (nel precedente trimestre era calato del 4%).
Il problema per Google come per le altre Internet company, resta sempre lo stesso: come fare soldi con i mobile ads a mano a mano che gli utenti si spostano dal web agli smartphone e ai tablet . Non è un mistero che la pubblicità sui dispositivi mobili non offre la stessa redditività dei web ads, allo stesso modo come la pubblicità su Internet non riesce ad avere lo stesso valore di quella della carta stampata.
Google ha introdotto a inizio anno un nuovo modello di business per i Google Ads (Enhanced Campaigns) che mira a risolvere questo empasse mettendo a disposizione degli inserzionisti una piattaforma unica, dove non è possibile scegliere il singolo media su cui investire (lo smartphone piuttosto che il tablet o il web) perché le campagne sono comuni e trasversali ai vari mezzi. Ma finché il cosiddetto “conversion rate” scende, perché le persone su mobile non cliccano sugli ads con la stessa frequenza con cui lo fanno da PC, il problema non trova soluzione.
Per quanto riguarda la divisione Motorola Mobility acquisita ormai due anni fa da Google, questa ha fatturato 998 milioni di dollari, pari al 7% di tutto il fatturato Google, ma è in perdita di 218 milioni di dollari e questo incide sul margine operativo della società , che in questo trimestre è sceso al 28% dal 33% dell’anno precedente.
Le attese sono concentrate tutte sul rilascio del Moto X, lo smartphone frutto dell’acquisizione di Motorola, che dovrebbe uscire quest’autunno e risollevare le sorti di Motorola Mobility.
Fortunatamente Google può contare sullo straordinario successo di Android: ogni giorno vengono venduti 1,5 milioni di dispositivi mobili con a bordo il sistema operativo Android, ha fatto sapere Larry Page. Anche per questo i mobile ads sono sempre più una spina nel fianco per Mountain View.