In questi giorni si sono registrate due importanti operazioni finanziarie che hanno come protagonista il marchio Nokia.
La prima notizia, confermata ufficialmente, è che Microsoft venderà la divisione dei feature phone Nokia (i telefoni cellulari semplici, con funzioni smart limitate) e di tutti gli asset collegati a una cordata formata da FIH Mobile, una sussidiaria di Foxconn, e da HMD Global, neonata azienda finlandese fondata da ex manager di Nokia.
La vendita ha un valore di 350 milioni di dollari e comprende anche una fabbrica localizzata ad Hanoi, Vietnam. Circa 4.500 impiegati passeranno di mano, insieme al brand Nokia, ai software e i servizi correlati, contratti attuali, unità di supporto e assistenza.
La vendità sarà finalizzata nella seconda metà del 2016, dopo il nulla osta degli organi di controllo.
Dal canto suo, Microsoft continuerà a sviluppare e commercializzare gli smartphone della serie Lumia, che non sono interessati da questo accordo.
Nulla cambia per il mondo Windows Mobile, dunque, e continueranno le partnership in essere con altre aziende come Acer, Alcatel, HP, Trinity e Vaio, che hanno accordi con Microsoft.
La seconda notizia è che Nokia Technologies (che si occupa ora di networking e infrastrutture) ha stretto un accordo proprio con HMD Global per l’utilizzo esclusivo in concessione del brand Nokia, allo scopo di ritornare sul mercato degli smartphone e dei tablet con nuovi prodotti a base Android.
HMD Global sarà l’unica azienda a poter commercializzare prodotti a marchio Nokia, dietro pagamento di royalties a Nokia Technologies. Ciò varrà dunque sia per gli economici feature phone sia per i futuri smartphone e tablet. L’accordo prevede anche che Nokia Technologies avrà una rappresentanza nel consiglio di amministrazione di HMD Global.
In conclusione, HMD Global si occuperà delle vendite, marketing e distribuzione, mentre FIH Mobile (Foxconn) penserà alla produzione.
Quanto tempo ci vorrà per vedere sul mercato dei nuovi smartphone Nokia è ancora presto per dirlo; a spanne bisognerà aspettare almeno il prossimo anno, a meno che le varie aziende non abbiano già qualche altra sorpresa nel cassetto.