Sono passati ormai oltre cinque mesi da quando la Commissione Europea ha bussato alla porta di Google, notificando all’azienda di Mountain View l’apertura di una procedura per presunto abuso di posizione dominante nel mercato UE, un avviso giunto dopo un’instruttoria durata diversi anni: e ora, per Big G, si profila un ulteriore rinvio per l’analisi della sua difesa.
Il termine per il deposito dei documenti a sua difesa, era stato inizialmente stabilito per il 27 luglio scorso, per poi essere procrastinato al 7 settembre, poi al 20 di questo mese e, infine, al 7 ottobre prossimo, una decisione presa dalla stessa autorità antitrust UE che ha così dato seguito alle richieste della società di Sundar Pichai.
Se i rimproveri mossi all’azienda di Mountain View dalle autorità europee dovessero essere confermati al termine della procedura, per Google si potrebbe profilare all’orizzonte un’importante sanzione, che potrebbe essere quantificata nel 10 percento del fatturato: tradotto in cifre, si parlarebbe di alcuni miliardi di euro da sborsare, così come indica Ars Technica.
La stima pubblicata dal portale sarebbe stata elaborata da uno dei collaboratori dell’autorità europea. Del resto, i rimproveri mossi nei confronti del colosso californiano sono da una parte all’indirizzo della sua politica di mercato con Android – in cui avrebbe abusato della sua posizione dominante, almeno secondo la tesi dell’antitrust, non condivisa ovviamente da Big G.
Staremo quindi a vedere quali sviluppi avrà questa delicata vicenda, mentre all’orizzonte si profila una nuova procedura dell’antitrust UE relativamente all’acquisto comparativo e all’advertising effettuato sul motore di ricerca, dove Google avrebbe favorito i suoi servizi rispetto alla concorrenza.