Dopo la sperimentazione avviata in quattro regioni (Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia), Immuni sarà attiva in tutte le sue funzionalità anche nel resto del paese a partire dal 15 giugno. La Ministra Pisano ha intanto comunicato che l’app è stata scaricata oltre 2,2 milioni di volte in 10 giorni, ovvero dal debutto avvenuto il 1 giugno.
Immuni, contact tracing per la fase 3
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dato il via alla fase 3, firmando il nuovo DPCM che include le “regole” valide da lunedì prossimo. Durante la conferenza stampa ha comunicato che l’app Immuni sarà operativa in tutto il territorio nazionale. Ciò significa che, in caso di contatto con una persona risultata positiva al COVID-19, verrà mostrata una notifica di esposizione.
Il sistema è basato sul framework open source sviluppato da Apple e Google che sfrutta il segnale Bluetooth Low Energy per rilevare la distanza e la durata del contatto. Su Android è necessario attivare anche i servizi di localizzazione, ma l’app non traccia la posizione dell’utente.
Il Presidente Conte ha garantito che Immuni tutela la privacy dei cittadini. L’app non raccoglie nessuna informazione che permette di risalire all’identità dell’utente. Inoltre i dati salvati sullo smartphone e la connessione con il server sono cifrati. Sul server vengono copiate solo le chiavi casuali degli ultimi 14 giorni che servono per individuare eventuali contatti con persone positive. Tutti i dati verranno eliminati entro il 31 dicembre 2020.
Immuni sarà molto utile nei prossimi mesi e soprattutto in autunno, quando è possibile un nuovo aumento dei contagi. È quindi importante che l’app venga installata dal maggior numero di persone. Come anticipato qualche giorno fa, il governo ha avviato una campagna di comunicazione per informare i cittadini sull’utilità di Immuni.